Colpiti i Nexus di Google e moltissimi altri dispositivi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-03-2016]
L'allarme è stato lanciato da Google stessa: c'è un bug in Android che rende vulnerabili milioni di smartphone e consente a chi lo sfrutta di prendere «permanentemente» il controllo di un dispositivo.
La falla, presente anche in tuttti i dispositivi della serie Nexus, permette di ottenere i privilegi di root, aggirando tutti i sistemi di sicurezza inseriti in Android. Ma la cosa più sorprendente è che si tratta di un problema tutt'altro che nuovo.
All'origine c'è infatti un bug del kernel Linux che gli sviluppatori del sistema del pinguino hanno già risolto nel 2014, anche se a suo tempo il problema non venne identificato come un problema di sicurezza. Ciò accadde a febbraio 2015 e agli sviluppatori di Android venne notificata la questione, ma nessuno corresse la falla. Così, essa è rimasta sino a oggi.
Google ha fatto anche sapere di essere a conoscenza dell'esistenza di almeno un'app che sfrutta la falla per ottenere il controllo sui dispositivi Android. L'app è stata individuata all'interno di Google Play, da cui è stata poi rimossa, ma la minaccia non può dirsi scongiurata.
Infatti la politica di Google Play fa sì che le app che cercano di ottenere i privilegi di root non vengano accettate nel marketplace, ma è noto che gli utenti spesso scaricano software anche da terze parti.
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Chi teme per il proprio smartphone farà bene, oltre che a seguire le solite raccomandazioni, a controllare la versione del kernel usata da Android: le versioni 3.4, 3.10 e 3.14 sono vulnerabili (il che, appunto, fa sì che siano interessati tutti i Nexus ma anche moltissimi altri dispositivi), mentre le versioni dalla 3.18 in poi (usate nei terminali più recenti, come per esempio il Samsung Galaxy S7) contengono già la patch.
Google ha intanto già preparato una patch per i kernel vulnerabili e l'ha inserita nei repository AOSP. La sua distribuzione per i terminali di altre aziende spetta però ovviamente ai singoli produttori, quindi i tempi di rilascio possono variare anche di molto.
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