Difesa e Comunicazioni si accordano: entro giugno i primi pezzetti di WiMax. Ma si sente puzza di costose aste a carico dell'utente.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-12-2006]
Si è raggiunto un accordo di fine d'anno tra il ministro della difesa Parisi e quello delle comunicazioni Gentiloni. L'oggetto del desiderio delle comunità degli esclusi da internet: il WiMax vedrà la luce entro la metà del 2007, stando al comunicato diffuso dal ministero delle comunicazioni.
"A partire da giugno 2007, verranno resi disponibili più lotti di frequenze (nella banda WiMax 3.4 - 3.6 GHz) per iniziali complessivi 35+35 MHz, ripartibili anche su più macroaree nazionali", si legge nel comunicato. Tradotto dal tecno-politichese, significa che il governo elargirà le frequenze WiMax con il contagocce. Si comincerà con un paio di canali, tra sei mesi circa.
Il WiMax (Worldwide Interoperability for Microwave Access) è la tecnologia sorella e complemetare al Wi-Fi. Il patto, che non è stato reso pubblico nei dettagli, traccerebbe le linee guida per questa tecnologia nei prossimi cinque anni.
Le differenze tra le tecnologie, sbandierate in questi giorni dalla stampa specializzata, sono meno importanti di quello che sembra a prima vista: la portata del WiMax raggiunge alcune decine di chilometri e la larghezza di banda può arrivare a 74 Mbps teorici.
La verità è che sul Wi-Fi, liberalizzato lo scorso anno, nessuno investe in comunicazione, a causa dei bassi margini di profitto attesi. Meglio puntare su tecnologie ancora chiuse ai micro-WISP diffusi in tutta Italia. Nascono così realtà come il WiMax Forum, un gruppo composto da oltre 300 aziende, con l'incarico di promuovere questa promettente tecnologia.
Ma se il Wi-Fi è liberalizzato, così non pare essere l'intenzione per il WiMax. Il comunicato recita infatti: "Il ministero della Difesa provvederà a riallocare i propri sistemi radar fissi e mobili e gli assetti di telecomunicazione. Gli investimenti necessari deriveranno in parte da appositi capitoli del bilancio dello Stato ed eventualmente anche dal mercato WiMax".
Aspettiamoci dunque una bell'asta per l'assegnazione delle frequenze, con cauzioni e offerte da capogiro; e non stupiamoci se i partecipanti saranno i soliti noti, i giganti che oggi si spertiscono le succulente torte della telefonia mobile e dell'Adsl sulle spalle dell'utente finale.
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