Tassare i lettori digitali di musica al ritmo di tre euro al giga è l'ultima trovata dei legislatori dei Paesi Bassi. Si teme l'imitazione nostrana.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-04-2005]
Nuove frontiere della tassazione demenziale: secondo The Register e Zdnet.nl, la fondazione Stichting Thuiskopie, grosso modo equivalente all'italiana SIAE, vuole imporre una tassa di oltre tre euro al gigabyte su tutti i lettori MP3. Un iPod da 60 gigabyte pagherebbe quindi oltre 180 euro di "equo compenso". Le trattative sono ancora aperte, secondo la Stichting Thuiskopie, ma salvo interventi dell'UE, la richiesta diverrà legge entro qualche mese.
Il principio alla base di questa richiesta sarà familiare a chi ha seguito la vicenda della "tassa SIAE" sui supporti vergini, che in Italia grava già sui CD e DVD vergini, compresi quelli che usate per i vostri backup o per salvare le vostre foto digitali.
Che c'entra la SIAE con i backup o con le foto dei vostri bimbi? Niente, ovviamente. Ma questi supporti possono essere usati per memorizzare copie di musica o film piratati. Ergo, secondo la luminosa logica del tassator cortese, s'impone una tassa per compensare gli artisti (o più correttamente le case discografiche alle quali si sono venduti) della perdita economica che ne deriverebbe.
Ovviamente il legislatore, nella sua ovattata auto blu, non si rende conto che se al cittadino s'impone una gabella che lo tratta come un pirata, il cittadino si sente legittimato a piratare. Sta diventando sempre più difficile spiegare alle giovani generazioni che scaricare musica o film è illegale e contrario al diritto d'autore: ma come, mi dicono, ho pagato la SIAE per il CD vergine sul quale ho masterizzato le canzoni scaricate, non ho forse estinto preventivamente il mio debito con la giustizia?
C'è di peggio: l'idea olandese è già stata imitata in altri paesi, per cui è solo questione di tempo prima che venga copiata anche in Italia, che non vuole certo farsi soffiare il primato delle leggi idiote dai Paesi Bassi. Già adesso in Germania c'è una tassa sui dischi rigidi per computer che di questo passo supererà presto l'ammontare delle entrate dell'industria dei PC.
La ragione del sorpasso imminente è semplice: la capienza dei dischi rigidi aumenta continuamente ed è previsto che raggiunga i terabyte entro un paio d'anni. Un disco rigido da mille giga subirebbe una tassa di oltre tremila euro, superiore al costo non solo del disco, ma dell'intero computer o registratore digitale che lo contiene.
Aggiornamento (28/4/2005): un lettore segnala che la Legge 31 marzo 2005 n. 43 potrebbe aver abolito la "tassa SIAE" sulle "memorie digitali idonee per audio e video, fisse o trasferibili, quali flash memory e cartucce per lettori MP3 e analoghi", che era fissato in 36 eurocent al gigabyte. La situazione legale è ancora confusa (forse manca il regolamento attuativo), ma in ogni caso non si parla di abolizione per i CD e DVD vergini, e non è chiaro se l'abolizione copra anche i dischi rigidi di apparecchi come l'iPod.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|