Impazzano i siti che promettono telefonini e altri oggetti di valore in cambio di una cifra modesta. Poche speranze di vincita per chi gioca, garanzie di guadagno per chi organizza
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-03-2005]
I nomi dei siti cambiano (www.trentaquattroeuro.com e www.35euro.it sono solo due dei tanti), ma il meccanismo di fondo è sempre grosso modo lo stesso: versando una cifra molto modesta (una trentina di euro, appunto) si può vincere un oggetto di valore molto superiore, per esempio un telefonino, un computer, una telecamera o un iPod, se si reclutano altri partecipanti. Come è possibile?
Già la frase "se si reclutano altri partecipanti" dovrebbe mettervi in allarme: è infatti una variante del gioco della piramide di denaro o del marketing multilivello. In pratica, tanti versano soldi, ma soltanto i primi partecipanti ottengono il beneficio apparentemente promesso, e ben presto il gioco si blocca per l'impossibilità di trovare nuovi membri. Chi incassa con certezza e abbondanza è invece l'organizzatore del gioco.
Quasi sempre, questi siti sono strutturati in modo che i soldi versati per partecipare figurano come prezzo per l'acquisto di un oggetto di scarso valore (per esempio un ciondolino per cellulari) che viene effettivamente consegnato a tutti, mentre la possibilità di vincere l'oggetto di valore viene data in "regalo" (Trentaquattroeuro.com, va detto, non adotta questa prassi). Con questo espediente, il partecipante che non porta a casa il telefonino apparentemente promesso non può contestare: ha pagato per l'oggettino, non per il cellulare.
Lasciando da parte questi escamotage e chiamando le cose col loro nome, il meccanismo di partecipazione è una trappola per chi non fa bene i conti. Infatti versando la quota di partecipazione si entra al livello più basso di una "tabella" associata all'oggetto di valore desiderato. La tabella ha in genere una ventina di livelli, e ad essa è associata una seconda tabella di pari dimensioni. Ogni volta che la seconda tabella si riempie con venti nuovi nominativi, i partecipanti presenti nella prima salgono di un livello: chi arriva al primo livello si porta a casa l'oggetto di valore.
Di conseguenza, se si entra al ventesimo livello, per conquistare l'oggetto di valore bisogna che la seconda tabella si riempia di venti nuovi giocatori una ventina di volte; in altre parole, è necessario che si iscrivano quasi 400 giocatori, di cui soltanto una ventina porterà eventualmente a casa il premio. A trenta e rotti euro per giocatore, il guadagno per l'organizzatore è garantito: basta che il premio in palio costi meno di venti volte la quota d'iscrizione (a 34 euro per giocatore, basta che costi meno di 680 euro).
Il vero problema è che è estremamente difficile trovare così tanti nuovi giocatori, per cui molto spesso la tabella non si riempie mai e non vince nessuno, mentre l'organizzatore si tiene tutte le quote di partecipazione.
In pratica, anche ammettendo che il gioco sia condotto onestamente, coloro che arriveranno ad ottenere l'oggetto in palio sono una frazione modesta dei partecipanti, spesso meno di uno su venti. Il giocatore che ha le migliori probabilità di vincita è quello che entra per primo in una tabella, ma anche lui deve trovare circa 400 altri giocatori prima di conquistarsi l'agognato premio. Questo induce spesso a comportamenti da spammer nella disperata ricerca di nuovi partecipanti, causando fastidio in Rete anche a chi è abbastanza saggio da non partecipare a queste piramidi di denaro.
Una probabilità su venti può anche sembrarvi un rischio accettabile. Il problema è che la probabilità reale è molto inferiore e rischia di essere zero, perché se la prima tabella non si riempie e nessuno arriva in cima, ossia se non si reclutano circa 400 giocatori, non vince nessuno e i guadagni dell'organizzatore schizzano a livelli stratosferici: una tabella da 20 livelli, con una quota di 34 euro per giocatore, incassa 34 x 20 x 20 = 13600 euro prima di dover distribuire il primo degli oggetti di valore.
Un organizzatore che voglia spremere fino in fondo i suoi utenti può inoltre creare un numero molto alto di tabelle distinte, ciascuna associata a un "regalo" diverso: in questo modo aumenta il numero di tabelle incomplete (in cui nessuno è ancora arrivato al primo posto e quindi ci sono soltanto guadagni e nessuna spesa) e aumentano le probabilità che il gioco si fermi, dando ulteriori soldi facili all'organizzatore.
Resta insomma valida la regola d'oro delle fregature in Rete: se un'offerta sembra troppo bella per essere vera, è perché non è vera.
Aggiornamento (29/3/2005): Dopo la prima versione di questo articolo, il titolare di Trentaquattroeuro.com ha fornito alcune informazioni ulteriori, chiedendo di ribadire che il suo sito non vende nulla in cambio della quota d'iscrizione e che "garantisce a tutti, con il tempo, di ricevere l'oggetto desiderato".Nonostante ripetute richieste, tuttavia, il titolare non ha chiarito in termini matematici come possa reggersi un sistema nel quale si fa dare 34 euro da ogni partecipante e poi garantisce di dare a ogni singolo partecipante un oggetto di valore largamente superiore.
Questa garanzia, inoltre, sembra essere contraddetta dai dati pubblicati sul sito stesso: avrebbero ricevuto l'oggetto circa 320 persone su un totale di 4271 iscritti. In altre parole, 3951 giocatori hanno pagato ma non hanno ancora ricevuto l'oggetto. Poiché il titolare ha precisato che la garanzia vale "con il tempo", per ulteriore scrupolo ritorneremo fra qualche settimana a vedere gli aggiornamenti di questi dati.
Aggiornamento (19/4/2005): A distanza di venti giorni dal rilevamento precedente, Trentaquattroeuro.com dichiara ora 4032 iscritti (questo è, perlomeno, il valore della voce "Totali"), di cui 351 avrebbero ricevuto l'oggetto. Forse non si tratta di un riepilogo storico, altrimenti non si spiegherebbe il calo del totale iscritti; resta comunque il fatto che il rapporto fra iscritti e riceventi è di quasi dodici a uno.
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