Utenti di aste online gabbati da truffatori che mandano più del pattuito. Colpito anche il commercio in Rete
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-03-2005]
Se mettete in vendita qualcosa tramite le aste online, fate attenzione a una tecnica di truffa che può ingannarvi facilmente: qualcuno si offre di pagarvi l'importo richiesto e vi manda un assegno. Subito dopo, l'acquirente vi contatta dicendo che l'assegno è stato scritto per errore con un importo superiore a quello pattuito: gli fareste la cortesia di restituirgli l'eccedenza?
Un'altra variante riguarda i servizi professionali e il commercio di prodotti via Internet. Per esempio, un'interprete mi segnala di aver ricevuto una richiesta di assistere per alcuni giorni la famiglia di una persona qualificatasi come vescovo di una località africana. Il vescovo non si faceva problemi di soldi o di tempi, né voleva sincerarsi della qualità o delle modalità del servizio. Però voleva pagare in anticipo una somma abbastanza consistente, dando istruzioni all'interprete di bonificare la differenza a un amico del sedicente quanto facoltoso vescovo.
Altri lettori, titolari di imprese, segnalano strane lettere ed e-mail contenenti ordini d'acquisto per partite piuttosto significative dei loro prodotti. Chi ordina è poco interessato alla qualità e ai dettagli, ma vuole pagare subito per avere uno sconto, e manda "per errore" un assegno di importo superiore al pattuito per poi chiedere la restituzione della differenza.
Così, presi dal senso del dovere, già che siete in banca date ordine di bonificare all'acquirente la somma eccedente, oppure eseguite la richiesta dell'acquirente di restituirgli la somma tramite Western Union. Ma dopo qualche giorno, la vostra banca si accorge che il documento di pagamento è falso o scoperto, il "buon fine" non si è verificato, e quindi vi toglie l'accredito dell'importo. Nel frattempo, però, voi avete mandato soldi buoni all'acquirente, che sparirà senza traccia.
Ancora una volta, i truffatori fanno leva sulla correttezza e la fiducia per gabbarci. Per difenderci da questa canaglia, non resta che affinare il buon senso e sviluppare una dose maggiore di cautela, imparando a riconoscere i classici sintomi di questo raggiro:
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