Le Tv di quartiere promuovono una clamorosa iniziativa per protestare contro il sequestro di Discovolante, la telestreet di Senigallia: domenica sera trasmetteranno in chiaro l'incontro di calcio Juventus-Roma.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-09-2003]
Giovedì scorso sono apparsi diversi cartelli nel quartiere romano di S.Lorenzo. Le scritte erano semplici e criptiche: "Totti libero" oppure "Montella libero" o "Samuel libero" o ancora "Cassano libero".
I passanti hanno dovuto aspettare sabato mattina per sapere che quei cartelli rimandavano a una iniziativa lanciata da alcune Tv di Strada romane che si sono confederate per ritrasmettere su tutti i televisori il segnale decriptato della partita Juventus-Roma. Sabato mattina infatti i cartelli sono stati sostituiti da cartelli analoghi con la scritta: "Domenica alle 20:30 Juventus-Roma libera e in chiaro sul tuo televisore. Sintonizzati sul canale 26 Uhf".
Sempre sabato mattina, una troupe del canale Uhf 26 si aggirava nel mercato del quartiere, raccogliendo interviste: saranno trasmesse domenica sera prima dell'inizio della partita e durante l'intervallo. Gli organizzatori fanno sapere che il senso dell'operazione mira innanzitutto a sottolineare come i monopoli dell'informazione e la legislazione sul copyright stiano affondando la produzione di creatività dal basso e la cultura popolare.
Mettere in piedi una telestreet è manifestamente illegale. La legge n. 223 del 6 agosto 1990 (legge Mammì) regolamenta infatti il sistema radiotelevisivo pubblico e privato: in particolare le Tv debbano ottenere l'apposita concessione governativa per la radiodiffusione televisiva in ambito nazionale. Le telestreet non dispongono di tale concessione: proprio per questo motivo nei giorni scorsi è stata sequestrata e sigillata la Tv di quartiere di Senigallia.
Tuttavia le telestreet sostengono di non causare alcun danno alle altre emittenti: trasmettono infatti nei coni d'ombra delle altre Tv, senza disturbare o attenuare in alcun modo il loro segnale. Ma soprattutto non trasmettono su scala nazionale: sono visibili entro un raggio di poche centinaia di metri. In pratica una telestreet riesce a malapena a coprire un quartiere.
Un'altra argomentazione spesso tirata in ballo dalle telestreet è che nemmeno tutti i grandi network nazionali dispongono di tale concessione. Il richiamo è per Retequattro e per l'ex Tele+ Nero terrestre (ora proprietà di Sky). La Corte Costituzionale, con sentenza n. 466 del 20 novembre 2002, ha infatti dichiarato illegittimi alcuni articoli di un'altra legge che regolamenta le comunicazioni radiotelevisive (legge Maccanico). La conseguenza principale è che dal 31 dicembre 2003 le due reti citate, poiché non sono provviste di regolare concessione, potranno trasmettere solo tramite satellite (o via cavo) e non più via etere.
Non è la prima volta che Zeus News si occupa dello spinoso argomento delle telestreet. In particolare per comprendere meglio il fenomeno e le ragioni politiche che vi sono alle spalle, vi raccomandiamo gli articoli Parte l'assalto delle Tv di quartiere, di Carlo Gubitosa, e La sostenibile leggerezza dell'etere, di Agnese Benassi.
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