Quelli europei possono provare ad appellarsi al GDPR.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-03-2025]
La notizia della bancarotta di 23andMe, annunciata lo scorso 23 marzo, ha sollevato un'ondata di preoccupazioni sulla privacy dei dati genetici di oltre 15 milioni di utenti.
La società di test del DNA, che ha depositato istanza di fallimento negli Stati Uniti secondo il Chapter 11, sta infatti cercando un acquirente per i suoi beni, tra cui il vasto database di informazioni biologiche. Ciò ha spinto esperti di cybersecurity e autorità, come il procuratore generale della California Rob Bonta, a invitare gli utenti a cancellare i propri dati il prima possibile, temendo che possano finire in mani non autorizzate durante il processo di vendita.
Eliminare i dati da 23andMe è un processo relativamente semplice, ma richiede attenzione. Gli utenti devono accedere al proprio account, andare su Impostazioni, scorrere fino alla sezione Dati 23andMe e cliccare su Visualizza.
Da lì, è possibile scaricare una copia dei propri dati genetici, se desiderato, prima di procedere con l'opzione Elimina Dati, che avvia la cancellazione permanente. Un'email di conferma verrà inviata per completare la richiesta. Inoltre, è possibile revocare il consenso all'uso dei dati per la ricerca e richiedere la distruzione dei campioni di saliva andando su Preferenze nelle impostazioni.
Tuttavia, la privacy policy di 23andMe avverte che alcuni dati potrebbero essere trattenuti per obblighi legali o per scopi aziendali legittimi: un dettaglio che ha alimentato ulteriori dubbi.
Il caso ha messo in luce i rischi legati alla condivisione di informazioni genetiche con aziende private. In Europa, gli utenti possono appellarsi al diritto all'oblio previsto dal GDPR, che obbliga 23andMe a cancellare i dati personali e distruggere eventuali campioni medici su richiesta.
La situazione è invece più complessa negli Stati Uniti, dove le normative variano da stato a stato: in California, Colorado e altri 20 stati esistono leggi che garantiscono il diritto alla cancellazione dei dati biometrici, ma la protezione non è uniforme a livello nazionale.
A peggiorare le cose, il sito di 23andMe ha subito rallentamenti il 24 marzo a causa dell'alto numero di utenti che cercavano di eliminare i propri dati; è un problema che l'azienda ha dichiarato di aver risolto, consigliando di contattare il supporto clienti in caso di difficoltà.
La bancarotta arriva dopo un periodo turbolento per 23andMe, segnato da una violazione dei dati nel 2023 che ha compromesso 6,9 milioni di profili e da una crisi finanziaria che ha portato al licenziamento di parte del personale.
La società, un tempo leader nel settore dei test genetici di consumo, ha anche siglato accordi con aziende farmaceutiche come GSK, condividendo i dati degli utenti per milioni di dollari: una pratica che ora alimenta i timori di un uso improprio sotto una nuova proprietà.
Sebbene 23andMe affermi che le sue politiche sulla privacy non cambieranno durante il processo di vendita, la vicenda sottolinea la vulnerabilità dei dati genetici: questi, ovviamente, non possono essere semplicemente modificati una volta compromessi, come si farebbe con una password.
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