L'azienda non avrebbe versato le tasse dovute tra il 2017 e il 2021.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-11-2023]
Ammonta a ben 779 milioni di euro la somma sequestrata a opera delle autorità del nostro Paese ai danni di Airbnb a causa di tasse non pagate dal 2017 al 2021.
Secondo quanto ha reso noto la procura di Milano, la società non avrebbe versato la cedolare secca (pari al 21% degli introiti) sui canoni di locazione breve che, nei cinque anni presi in considerazione, avrebbero portato all'azienda un totale di 3,7 miliardi di euro.
Parlando con la BBC, Airbnb si è detta «sorpesa e delusa» dall'azione condotta dalla giustizia italiana, ha affermato di essere convinta di aver agito sempre nel pieno rispetto delle leggi e che combatterà quella che percepisce come un'ingiustizia.
La società americana ritiene infatti che la legge italiana che la obbliga a pagare le imposte sugli affitti sia contraria ai principi europei di «libertà di iniziativa», che secondo lei dovrebbero mettere al riparo il servizio di "affitti brevi" - che costituisce l'attività centrale di Airbnb - dalle pretese del fisco.
Già lo scorso anno, in effetti, Airbnb si era rivolta alla Corte di Giustizia della UE per contestare le norme italiane, ma il tentativo non aveva avuto successo: la Corte aveva stabilito che ogni Stato membro dell'Unione ha tutto il diritto di imporre ai padroni di casa che vogliano affittare una proprietà al di fuori di un'attività commerciale e alle società che fungano da intermediario di versare una tassa allo Stato, per la quale possono raccogliere informazioni e pagamenti dagli affittuari senza violare le norme europee.
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