[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-06-2022]
Alcuni ricercatori del Threat Research & Intelligence di BlackBerry hanno annunciato la scoperta di un malware che si comporta come un "parassita" per i sistemi Linux, e l'hanno battezzato Symbiote (in italiano, simbionte).
La scoperta effettiva è avvenuta lo scorso novembre, e pare che lo sviluppo del malware sia finalizzato a compromettere istituzioni finanziarie in America Latina; non è chiaro nemmeno ai ricercatori, tuttavia, se davvero sia mai stato portato un attacco tramite Symbiote.
Il malware non cerca di compromettere i processi in esecuzione; si comporta invece come una libreria shared object (file .so), che viene caricata da tutti i processi eseguiti prima ancora degli altri oggetti condivisi (shared object).
Grazie a questa sua particolarità può utilizzare certe funzioni per nascondersi; inoltre, per garantirsi un maggiore anonimato, cancella continuamente tutte le attività di rete che sono riconducibili a Symbiote.
Per evitare che il traffico da esso generato venga mostrato (per esempio a uno strumento di cattura dei pacchetti), Symbiote usa il Berkeley Packet Filter per escludere i propri pacchetti dall'individuazione: per un amministratore in cerca di traffico anomalo, quindi Symbiote resta così del tutto invisibile.
Una volta che si è ben posizionato e nascosto all'interno del sistema, Symbiote inizia la propria attività che non differisce da quella di un tradizionale rootkit, garantendo ai suoi creatori accesso remoto tramite backdoor al computer compromesso e sottraendo credenziali.
Symbiote è un malware nuovo, oltre che molto scaltro nel non farsi notare, e pertanto gli antivirus - che non sono di uso molto frequente in Linux - non sono tutti attrezzati per individuarlo.
Anche gli utenti di Linux faranno quindi bene, come i loro colleghi utenti di Windows, a stare attenti a ciò che installano (in particolare se non proviene dai repository ufficiali della distribuzione).
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