Nei recessi più oscuri di Internet vi sarebbero soltanto pochissime pagine, che quasi nessuno visita.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-07-2017]
Circola da tempo in Rete un'immagine che molti conosceranno: paragona il web a un iceberg, in cui la punta è costituita dai servizi più noti e la parte sommersa dal deep web e dal dark web.
E, come tutti sanno, quella sommersa è la parte più consistente dell'iceberg.
Ebbene, quell'immagine è falsa. Così ha sostenuto Roger Dingledine, uno dei tre fondatori del Progetto Tor, all'ultima Def Con, la convention di hacker che ogni anno si tiene a Las Vegas.
Secondo Dingledine la gente ha una concezione errata dei sistemi che proteggono la privacy, tra cui ovviamente spicca Tor: li associazioni ad attività illegali e individui senza scrupoli, mentre in realtà vengono adoperati quasi unicamente da persone che non vogliono vedere invasa la propria riservatezza.
I dati sosterrebbero questa visione: soltanto il 3% degli utenti di Tor - spiega Dingledine - usa gli strumenti a disposizione per connettersi a servizi nascosti (come i siti con il Tld speciale .onion).
La maggioranza usa invece Tor per esplorare il web per motivi assolutamente legittimi e, in particolare, per evitare di essere tracciati dai gestori dei siti e dai venditori di pubblicità.
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Quanto al dark web, è così insignificante da essere praticamente inesistente.
«In sostanza, non c'è alcun dark web» ha dichiarato durante il proprio intervento alla Def Con. «Non esiste. Contiene soltanto pochissime pagine web».
Che cosa fanno quindi gli utenti di Tor, se non visitano il dark web? Usano Facebook: il social network in blu è infatti il sito più visitato da quanti adoperano Tor e Tor Browser, ossia circa un milione di persone. Pochissimi se rapportati all'intera base utenti di Facebook, ma molti se si considerano gli utenti di Tor.
Per il confondatore di Tor non sarebbe nemmeno il caso di preoccuparsi per quelle notizie secondo le quali all'interno della rete Tor ci sarebbero nodi gestiti da agenzie governative, come l'americana Cia: sebbene effettivamente esistano, sono così pochi da non compromettere l'integrità della rete stessa.
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