[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-08-2016]
La creatività e la perseveranza dei truffatori via Internet non conoscono limiti: ad aprile scorso l'FBI ha pubblicato un avviso per mettere in guardia le aziende contro una particolare tecnica di truffa che si sta rivelando particolarmente redditizia per i malviventi ed è in rapido aumento (+270% da gennaio 2015): si chiama "wire-wire" o "BEC" (business e-mail compromise).
Funziona in questo modo: i truffatori si procurano gli indirizzi di mail dei dipendenti delle aziende-bersaglio tramite fonti pubblicamente disponibili. Poi infettano uno o più computer dell'azienda in modo da avere accesso alla mail. Leggendo la posta, identificano con pazienza gli indirizzi di mail dei fornitori usati dall'azienda e poi creano un indirizzo di mail molto simile a quello di un fornitore (per esempio pagamenti @ rossini-ascensori.com al posto di pagamenti @ rossiniascensori.com).
Quando l'azienda attaccata invia un ordine via mail al fornitore, i truffatori leggono il messaggio e lo lasciano arrivare a destinazione, così il fornitore invia una fattura, che viene intercettata e bloccata. Al suo posto i truffatori mandano, dall'indirizzo di mail imitato, una versione leggermente modificata della fattura, nella quale cambia soltanto il conto corrente sul quale effettuare il pagamento (modificare un documento PDF è molto semplice).
La vittima cade facilmente nella trappola perché la fattura è un documento che si aspetta di ricevere e proviene (apparentemente) da un fornitore conosciuto, per cui effettua il bonifico di pagamento, il cui importo finisce nelle mani dei truffatori.
|
Se la vittima non si accorge che l'indirizzo del mittente è leggermente diverso e non nota che le coordinate bancarie sono differenti, i truffatori incassano con una sola mail decine di migliaia di franchi o euro o dollari (l'FBI parla di importi compresi fra 25.000 e 75.000 dollari per volta).
Sapere dell'esistenza di questo genere di truffa è il primo passo verso la sua prevenzione: molti responsabili dei pagamenti nelle aziende piccole e grandi non immaginano che dei criminali possano essere così persistenti e pazienti.
Non sempre le cose vanno bene per questi ladri digitali, comunque: di recente una banda di oltre 30 truffatori che operava dalla Nigeria in tutto il mondo è stata smascherata perché si è fatta a sua volta infettare da un malware che ha consentito ai ricercatori di un'azienda di sicurezza informatica, la SecureWorks, di sorvegliare il loro traffico e documentarne in dettaglio i reati, che stavano fruttando circa 3 milioni di dollari l'anno.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
|
|
(C) by Paolo Attivissimo - www.attivissimo.net.
Distribuzione libera, purché sia inclusa la presente dicitura.
|
||
|
Gladiator