La sperimentazione clinica è al via negli Stati Uniti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-11-2015]
La medicina dei trapianti è una branca della scienza medica che ha contribuito a salvare innumerevoli vite, e a migliorare la qualità di moltissime altre.
Stando a quanto riporta il New York Times, nei prossimi mesi alcuni medici della Cleveland Clinic inizieranno una nuova sperimentazione clinica operando il primo trapianto di utero negli Stati Uniti, un intervento tuttora sperimentale e già tentato in altre parti del mondo, molto complesso e anche rischioso.
I rischi presenti sono innanzitutto quelli di ogni trapianto e di ogni intervento chirurgico, e riguardano anche la necessità di dover assumere farmaci antirigetto per il trapianto di un organo che, a differenza per esempio del cuore, non è essenziale per la vita.
Tuttavia, un trapianto di utero rappresenta comunque un sogno per molte donne che non sono fertili, o che hanno dovuto subire un'asportazione del proprio utero per motivi medici: le volontarie che si sono proposte alla Cleveland Clinic nella speranza di essere inserite nella sperimentazione sono la prova di quanto questa possibilità possa essere importante.
I dottori della Cleveland Clinic hanno spiegato che per il trapianto utilizzeranno donatrici defunte, anche perché un trapianto di utero da donatrice vivente è non solo molto più complicato di una normale isterectomia, ma anche molto più pericoloso poiché «si lavora vicino a organi vitali» come spiega uno di essi, il dottor Andreas Tzakis.
Dopo l'operazione, la ricevente dovrà aspettare un anno prima di poter tentare una gravidanza con fecondazione in vitro. Non potrà avere invece una gravidanza naturale, poiché le sue ovaie non saranno connesse all'utero. Inoltre, il parto dovrà essere cesareo, perché il nuovo utero potrebbe non sopportare la nascita, e i dottori pensano che si potrebbe rimuovere l'utero dopo due o tre gravidanze per evitare alla donna di dover continuare a prendere i farmaci antirigetto.
Al di là delle riflessioni su ciò che un trapianto di utero può significare per quelle donne che soffrono per la propria infertilità, un'altra riflessione che è già emersa a livello teorico è quella sulla possibilità di impiantare un utero in un uomo, dando vita a scenari finora immaginati soltanto nella finzione cinematografica come nel film Junior con Arnold Schwarzenegger.
A questo proposito la dottoressa Rebecca Flyckt, anch'ella parte del team della clinica, spiega: «Sebbene teoricamente sia possibile, si tratterebbe di un enorme impegno chirurgico e endocrinologico e comporterebbe non soltanto la creazione di una vagina ma anche la ricostruzione chirurgica dell'intero bacino da parte di qualcuno specializzato nella chirurgia transgender».
«Dopo questa procedura» - continua la dottoressa - «e l'impianto dell'utero di una donatrice, servirebbe un complesso trattamento ormonale per sostenere una gravidanza prima e dopo il trasferimento dell'embrione (per quanto ciò sia fattibile, dato che somministriamo trattamenti ormonali simili alle donne in menopausa per sostenere una gravidanza)».
Prima dell'operazione, il ricevente dovrebbe farsi congelare lo sperma (una pratica peraltro ormai comune) che verrebbe poi utilizzato per fecondare l'ovulo da impiantare, proveniente da una donatrice.
In ogni caso, per ora la procedura sarà limitata alle donne. La dottoressa afferma di essere comunque «cosciente dell'interesse nel trapianto di utero da parte della comunità trans».
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
Maary79