Per colpa di Windows 11, tra meno di due anni le discariche si riempiranno di Pc ancora buoni ma considerati obsoleti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-10-2023]
Come tutti gli utenti di Pc dovrebbero sapere, a Windows 10 restano poco meno di due anni: a partire dal 14 ottobre 2025, a oltre 10 anni dal lancio della versione originale, non verrà più rilasciato alcun aggiornamento, nemmeno di quelli relativi alla sicurezza.
Normalmente, questo non sarebbe un problema insormontabile. Il problema nasce dal fatto che, mentre in passato era sempre possibile installare la versione più recente di Windows su hardware datato (eventualmente al prezzo di una perdita più o meno sensibile di prestazioni), Windows 11 ha drasticamente ridotto la lista dell'hardware compatibile.
Moltissimi Pc che attualmente adoperano Windows 10 funzionano perfettamente e con tutta probabilità funzioneranno perfettamente anche tra due anni; diventeranno non solo obsoleti, ma anche potenzialmente pericolosi, perché le falle scoperte nell'ultimo sistema operativo di casa Microsoft che potranno montare ufficialmente non verranno mai corrette.
La questione riguarda gli utenti comuni ma anche e soprattutto le aziende e coinvolge anche l'ambiente.
Come fa notare il Public Interest Research Group (PIRG), l'abbandono dell'hardware meno recente da parte di Windows 11 comporterà la dismissioni di computer funzionanti ma considerati "vecchi", che in tanti casi andranno a riempire le discariche.
«L'abbandono di Windows 10 da parte di Microsoft potrebbe causare l'obsolescenza di un numero di computer più grande di qualsiasi altra azione mai compiuta. Microsoft deve riconsiderare la propria decisione e continuare a fornire aggiornamenti di sicurezza per i milioni di persone che non possono aggiornare i loro computer, per difendere sia i bilanci degli utenti che l'ambiente».
Da queste considerazioni è nata una petizione indirizza a Satya Nadella, CEO di Microsoft, ricordandogli che l'obbligatorio passaggio a Windows 11 (o 12, se uscirà nel frattempo) alle condizioni attuali causerà l'abbandono di circa il 40% dei computer attualmente in uso.
«Tutti i software arrivano al punto in cui non sono più supportati» - si legge nella petizione - «ma quando le conseguenze per l'ambiente sono tanto grandi non dovremmo accettarlo».
Dopotutto - nota il PIRG - Microsoft ha già esteso in passato il supporto per i propri sistemi operativi: è successo con Windows XP tenuto in vita per 13 anni.
Chi volesse aggiungere la propria voce al coro di quanti chiedono il prolungamento del supporto a Windows 10 non deve far altro che recarsi sulla pagina dedicata alla petizione e compilare il form lì presente con i propri dati.
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