Mio figlio ha ricevuto in regalo un giocattolo intelligente. Posso fidarmi?

Gli smart toy possono nascondere più di un'insidia.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-12-2017]

smart toy spia natale

Se in famiglia avete dei bambini, ci sono buone probabilità che quest'anno sotto l'albero ci sia stato almeno uno smart toy.

I cosiddetti giocattoli intelligenti somigliano ai loro progenitori "sciocchi", ma possiedono la capacità di collegarsi a Internet e sono dotati di sensori, videocamere e microfoni.

Tutto ciò dovrebbe permettere al destinatario del regalo di divertirsi in modi che prima dell'arrivo di questi prodotti non erano nemmeno pensabili, ma la verità è che le insidie non mancano.

A ricordare come gli smart toy non siano così innocui come si potrebbe pensare pensa Sophos, elargendo anche un invito rivolto a tutti gli adulti: verificate che il regalo ricevuto da vostro figlio o da vostro nipote non presenti pericoli invisibili.

I problemi riguardano soprattutto la possibilità che, tramite quei giocattoli, qualcuno sia in grado di spiare i bambini, oppure che i dati personali siano raccolti per chissà quale scopo, o che i giocattoli stessi possano subire un attacco da parte di qualche hacker.

Non si tratta soltanto di scenari teorici: già nel 2015 un produttore di Hong Kong finì sotto accusa perché i suoi prodotti smart raccoglievano dati sensibili (relativi a 6,3 milioni di bambini) e li inviavano all'azienda, dov'erano conservati con scarsissime precauzioni.

Più di recente, l'americana CloudPets è stata scoperta ad archiviare i messaggi vocali scambiati dai bambini attraverso i giocattoli; anche in questo caso, con pochissime attenzioni verso la sicurezza.

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Un collaboratore di Zeus News ci ha posto il quesito: "Mio figlio ha ormai 8 anni, che grosso modo è l'età in cui io ho ricevuto il Commodore 16 (avevo 9 anni). Lui per Natale vorrebbe un tablet. Che cosa gli regalo?" Secondo voi, è meglio regalare...
Un tablet
Un notebook
Un Pc
Un Commodore 16
Qualcos'altro

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Né si può dimenticare il bando imposto dalla Germania agli smartwatch per bambini, considerati paragonabili a delle microspie.

Questi e altri casi dimostrano come non sia possibile fidarsi ciecamente delle rassicurazioni dei produttori, ma sia necessaria una vigilanza costante da parte di chi acquista questi prodotti.

Anche perché, qualora un problema in qualche giocattolo venisse riconosciuto e identificato, niente garantisce che venga poi corretto, o che il prodotto venga ritirato dal mercato. E nemmeno che la falla sia pubblicamente annunciata in modo che i potenziali acquirenti ne siano informati.

Anche se ormai è tardi per agire prima dell'acquisto, qualcosa ancora si può fare: utilizzare le risorse messe a disposizione da Internet per informarsi sui giocattoli intelligenti ricevuti in regalo dai bambini e verificare se siano presenti falle, debolezze o vulnerabilità.

Inoltre - come consiglia ancora Sophos - anche se lo smart toy funziona esattamente come indicato sulla scatola ciò non significa che non ci siano rischi, almeno per quanto riguarda la privacy: la raccolta di dati sui bambini è un fenomeno ancora poco considerato e difficile da quantificare, ma certamente reale.

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Commenti all'articolo (2)

Come per tutti i dispositivi "smart" collegati ad internet la sicurezza è quasi una chimera e, per questi, forse lo è ancora di più. Considerando poi che finiranno in mano a dei bambini che non hanno alcuna possibilità di difendersi da eventuali attacchi o sottrazioni di informazioni la vigilanza deve essere ben superiore a... Leggi tutto
31-12-2017 14:42

{forestiere}
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29-12-2017 16:11

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
Non saprei.

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