Grazie agli utenti il motore mostra solo i risultati utili, eliminando lo spam.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-11-2010]
Per pensare di sfidare Google sul suo stesso terreno occorre una buona dose di coraggio e un'idea che funzioni: a parte alcune realtà locali anche di rilievo (come Baidu in Cina) e il successo della versione americana di Bing, il motore di Mountain View sembra saldo in cima alla classifica.
Blekko è un motore il cui sviluppo prosegue da circa un paio d'anni: costato 24 milioni di dollari, ha finalmente raggiunto la versione beta e si presenta al pubblico svelando le proprie carte.
La forza di Blekko sta nei suoi utenti, che possono promuovere e bocciare i risultati, contribuendo così ad affinare il motore ed eliminare lo spam; inoltre l'algoritmo su cui si basa sarebbe in grado di filtrare automaticamente i siti fasulli.
Gli slashtag, da aggiungere subito dopo la chiave nella casella di ricerca, permettono di raffinare i risultati in base a categorie predefinite o a quelle personalizzate, create dagli utenti stessi; consistono nella parola che identifica la categoria, preceduta da una barra (uno slash, appunto).
L'utilizzo pratico è molto semplice. Se vogliamo tutti i risultati sul riscaldamento globale, inseriamo la chiave global warming come siamo abituati a fare con ogni motore di ricerca.
Se però vogliamo ordinare i risultati per data, allora scriveremo global warming /date; se invece desideriamo vedere i siti tecnologici che se ne occupano, la chiave diventerà global warming /tech. Naturalmente è anche possibili aggiungere più slashtag per rendere ancora più precise le ricerche.
Rich Skrenta, CEO di Blekko, sostiene che questo sistema permette di ottenere risultati migliori di quelli di Google, pur ammettendo di non avere ancora i numeri per competere con il primo in classifica. Al momento Blekko indicizza "solo" tre miliardi di pagine.
"Ci piacerebbe diventare il terzo motore di ricerca" spiega Skrenta, che considererà Blekko un buon investimento se riuscirà a raggiungere, almeno in questa fase iniziale, 1 o 2 milioni di richieste al giorno.
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