Se le ricerche tramite Google si concentrano sui social network, forse è perché gli internauti sanno già bene dove trovare la pornografia, e gratis.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-09-2008]
"Noi siamo quello che clicchiamo", sostiene Bill Tancer: e se questo è vero, si capisce perché sta ottenendo tanta risonanza la ricerca condotta da Tancer stesso (direttore generale per le ricerche di Hitwise) secondo la quale i siti di social networking hanno superato quelli pornografici quanto a popolarità.
Se ne sta parlando come di un cambiamento decisivo nelle abitudini dei navigatori, un cambiamento che maggiormente interessa quella fascia di utenti che hanno un'età compresa tra i 18 e i 24 anni: sarebbero loro, soprattutto, quelli che hanno abbandonato i siti a luci rosse per Facebook.
I risultati elaborati da Tancer (pubblicati col titolo "Click: cosa fanno milioni di persone online e perché è importante") si basano sui dati relativi alle ricerche effettuate online da circa 10 milioni di utenti americani e su quelli relativi ai siti su cui navigano.
"La mia teoria" spiega Tancer "è che ormai i ragazzi passano così tante ore sui social network che non hanno più tempo per visitare i siti per adulti".
C'è chi sostiene che però il cambiamento sia solo apparente: non è che il porno abbia perso la propria attrattiva; solo, ora usa canali differenti ed è molto più facile trovare materiale gratuito rispetto al passato. Di qui la minore necessità di fare ricorso a Google.
Perché, infatti, perdere tempo sui motori di ricerca, quando a colpo pressoché sicuro si può andare su uno dei molti siti analoghi a YouTube ma realizzati per contenere materiale hard? O ancora: quanti usano i servizi stessi di Facebook e soci per scambiarsi link a video per adulti? Insomma, sapendo già dove andare non occorre fare ricerche.
L'analisi, dunque, sarebbe lontana dal cogliere un quadro completo delle abitudini dei navigatori poiché si baserebbe troppo sulle ricerche effettuate tramite Google, che non rappresenterebbero un parametro del tutto affidabile.
Inoltre, anche quando Tancer prende in considerazione i siti visitati, non riconoscerebbe come tali i nuovi canali attraverso i quali il materiale a luci rosse viene distribuito mentre i siti - per così dire - professionalmente pornografici subirebbero l'agguerrita concorrenza della presenza di materiale gratuito.
In ogni caso, ci sono anche altri dati che sono interessanti. Chi, prima di questa indagine, sapeva per esempio che con l'avvicinarsi del Giorno del Ringraziamento le ricerche di antidepressivi mostrano un picco?
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