Il Vicepresidente Franco Frattini propone di raccogliere i dati sensibili di tutti i passeggeri che entrano e escono in aereo dall'Europa, al fine di combattere il terrorismo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-11-2007]
Secondo il Washington Post una proposta al vaglio della Commissione Europea potrebbe presto portare a una raccolta di dati senza precedenti che coinvolgerà quanti si sposteranno via aereo dentro il e fuori dal Vecchio Continente.
La proposta viene da Franco Frattini, Vicepresidente della Commissione Europea con delega a Giustizia, Libertà e Sicurezza. Si tratta in sostanza di raccogliere i dati di ogni passeggero, metterli a disposizione degli Stati membri dell'Unione e analizzarli per assegnare una "valutazione di rischio" per ogni persona: il tutto con il proposito di combattere il terrorismo.
Per essere valida in tutta Europa, ognuno dei 27 Stati membri dovrà approvare la proposta. A quel punto ogni singolo Stato provvederà a proteggere i dati raccolti secondo i propri sistemi.
Con la definizione Passenger Name Records si intende una serie di dati sensibili registrati su ogni passeggero; si tratta di una pratica già in uso per coloro che entrano o escono dagli Stati Uniti. Simili legislazioni esistono per il Canada e l'Australia.
I dati raccolti, secondo la proposta, saranno 19 in tutto e andranno dai nomi, ai numeri telefonici, agli indirizzi e-mail e informazioni sulla carta di credito fino all'itinerario e ai nomi dei passeggeri accompagnatori. La conservazione di tutto questo materiale dovrebbe non essere inferiore ai 13 anni, periodo che potrebbe estendersi per quei dati usati in indagini criminali o operazioni di intelligence.
Non verrebbero invece posti in condivisione dati riguardanti razza, etnia, opinioni politiche o religiose, preferenze sessuali e salute.
Le reazioni sono contrastanti. Al Dipartimento per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti sono favorevoli: "Sarebbe giusto che gli Europei chiedessero a noi le stesse informazioni che noi chiediamo a loro", dice Laura Keehner in riferimento alle leggi già vigenti per chi voglia entrare negli Usa.
Alcuni parlamentari europei, invece, non sono affatto d'accordo. L'olandese Sophie in't Veld, per esempio, teme che la proposta di Frattini "minerebbe la credibilità" della Ue, dal momento che "non abbiamo ancora prove sufficienti sull'effettiva utilità di questi dati nella lotta contro i terroristi".
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