In Danimarca nasce la prima birra open source.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-12-2004]
Segnali confortanti sul finire del 2004: la filosofia del sorgente aperto sta contagiando altri campi oltre al software. Eppure, secondo autorevoli analisti economici, il 2004 doveva essere l'anno del rilancio di Microsoft, della battaglia di SCO e dell'arretramento di Linux e dell'Open Source.
Sappiamo come è andata: doppia mazzata per zio Bill a Bruxelles, mazzata singola, non definitiva ma importante, per SCO e la sua delirante campagna legale contro il pinguino. E poi le aperture al mondo dell'Open Source da parte di Brasile, Venezuela, Argentina e tanti altri paesi anche non latino americani. E le aziende non sono state da meno dei governi, basti pensare al rilascio dei sorgenti di Solaris o al prossimo Palm OS che girerà su base Linux.
Ma vorremmo chiudere l'anno parlando di un evento minore, quasi goliardico, che apparentemente non ha niente a che fare con i successi del pinguino e soci. Un gruppo di studenti in informatica presso l'università di Copenhagen, secondo la rivista specialistica Ingeniøren, ha lanciato la birra open source.
La ricetta e il marchio della Vores Øl (nostra birra) sono rilasciati sotto licenza Creative Commons -Attribution -Share Alike, che significa fondamentalmente che chiunque può usare la ricetta per produrre quella birra o crearne un derivato. Ma occorre rilasciare l'eventuale ricetta derivata sotto la stessa licenza citando gli autori originari.
La ricetta e la metodica sono disponibili sul sito ufficiale della Vores Øl.
È uno dei primi esempi di contagio (un altro, meno goliardico e più drammaticamente importante, lo troviamo qui) della filosofia open source ad aspetti non collegati al software. Un auspicio che abbiamo formulato in altre occasioni, quando abbiamo parlato dell'hackumer, lo spirito libero e smanettone (hacker) quando non usa il computer. Forse qualcosa si sta muovendo.
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