La rete italiana vola verso il milione di domini. Secondo le statistiche elaborate dall'Iit-Cnr il www del Belpaese è la terza realtà d'Europa dopo Germania e Inghilterra. Regione per regione, provincia per provincia, ecco le classifiche dei siti .it, aspettando quelli .eu
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-12-2003]
Italia e Internet: due I che vanno all'unisono e volano verso il milione di domini. Secondo le statistiche elaborate dall'Iit-Cnr il "www" del Belpaese è la terza realtà d'Europa dopo Germania e Inghilterra.
Ma cosa significa Internet per la gente? Risponde Franco Denoth, direttore dell'IitCnr di Pisa: "La rete può considerarsi, in larga misura, come una somma dei mezzi di comunicazione esistenti; in poche parole un mezzo che è al tempo stesso radio, tv, quotidiano, organo di informazione e di consultazione; ma anche enciclopedia, vocabolario, prezioso strumento di ricerca."
Internet è sempre più oracolo e "guru" da seguire, sempre con le dovute precauzioni. "Rispetto al passato, ha un qualcosa in più: l'interattività" afferma Denoth "la capacità di essere consultabile in modo molto più snello e flessibile rispetto agli strumenti che già possediamo e utilizziamo quotidianamente. Un concetto, questo, che sta prendendo campo in settori sempre più vasti della società: e che regala a Internet tassi di crescita così vasti da non avere neppure confronti con quelli che accompagnarono, ad esempio, la nascita di radio, televisione o telefono".
L'Iit-Cnr, in collaborazione con la Scuola superiore sant'Anna di Pisa, ha realizzato la prima statistica sullo stato di salute del mercato dei domini .it, tracciando un inedito bilancio sulla diffusione di Internet nel Belpaese. Si scopre così che l'Italia è medaglia di bronzo in Europa per tasso di penetrazione della grande rete, alle spalle dell'irraggiungibile coppia Germania - Inghilterra che conta rispettivamente sette e quattro milioni e mezzo di nomi a dominio. Italia in prima linea, dunque, nella nuova rivoluzione mediatica, ma non senza forti squilibri tra aree ricche e povere.
Non solo: il digital divide, il divario tecnologico tra chi ha accesso alle informazioni e chi ne è privo, sembra manifestarsi anche all'interno delle macroaree più ricche. In Lombardia, per esempio, Milano, capitale italiana delle registrazioni davanti a Bolzano, deve fare i conti con le performance mediocri di Pavia, Sondrio, Cremona e Lodi.
Altri esempi sono il Lazio, dove solo Roma (quarta piazza assoluta) tiene testa al Nord industrializzato, e la Toscana, quarta regione italiana per diffusione di Internet alle spalle di Trentino Alto Adige, Lombardia e Lazio. In Toscana, mentre Firenze, Prato e Siena contribuiscono al buon risultato regionale collocandosi rispettivamente al terzo, quinto e decimo posto tra le province italiane, Grosseto e Massa Carrara (a ridosso del sessantesimo posto) affondano implacabilmente una media altrimenti da primato.
Se Internet trova terreno fertile là dove si concentra il reddito, testimonianza di come la rete sia anche un modello di business e crescita economica, non secondario appare il ruolo di mezzo di comunicazione senza frontiere oggi assunto dall'infrastruttura telematica: prova ne è la crescita nel numero delle registrazioni promosse da privati cittadini e associazioni.
Nella speciale classifica dell'Internet fai da te, gestito dai singoli cittadini, è il Lazio a trionfare prendendosi la rivincita su Lombardia e Toscana. E per il futuro? Le novità, fanno sapere dalla Registration authority, arrivano dal fronte delle registrazioni dei nomi a dominio .eu, identificativo dei siti europei.
L'Unione, come noto, ha assegnato la gestione del registro comunitario al consorzio Eurid di cui l'Iit-Cnr è autorevole componente. "Registrare un sito", anticipa Franco Denoth, direttore dell'Iit-Cnr, "costerà circa 10 euro. Bisognerà però attendere almeno il secondo semestre del 2004".
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