Dopo aver bucato l'osso, la punta si ritrae senza sfiorare i tessuti sottostanti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-08-2012]
Fare buchi in un cranio - una necessità che in campo medico alle volte si pone - è un'attività che richiede estrema attenzione.
Per questo motivo si utilizzano dei trapani a mano adoperati da chirurghi esperti, in grado di fermarsi al momento giusto: dopo aver perforato l'osso, ma prima di toccare il cervello e fare danni.
I problemi di questo approccio sono però due: da un lato, usare un trapano a mano richiede molto più tempo di quello che occorrerebbe se invece si usasse un trapano elettrico; dall'altro, non sempre c'è a disposizione personale qualificato per adoperare l'attrezzatura.
Un gruppo di ricercatori di Harvard ha deciso di risolvere entrambe le difficoltà creando un trapano elettrico in grado di fermarsi autonomamente una volta che ha bucato l'osso.
L'attrezzo è stato battezzato Cranial Drilling Device with Retracting Drill Bit After Skull Penetration, ossia Dispositivo per trapanare il cranio con una punta che si ritrae dopo aver perforato il teschio, nome un po' lungo ma che descrive accuratamente la sua caratteristica principale.
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Per ottenere il risultato sperato (evitare di trapanare anche il cervello), i ricercatori hanno dotato l'attrezzo di sensori di pressione: non appena cala la pressione sulla punta, questa torna all'interno dell'alloggiamento, evitando di toccare i tessuti sottostanti.
Qui sotto un video - realizzato dal sito Engadget - in cui uno dei ricercatori illustra l'invenzione.
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