La società per i diritti d'autore pretende il pagamento del copyright anche per le canzoni popolari vecchie di secoli.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-06-2012]
L'ultima, folle notizia circa l'applicazione delle leggi sul copyright proviene dalla Slovacchia, dove la SOZA (l'equivalente della SIAE) pretende il pagamento dei diritti dai bambini di un paese.
A Pohorelá - questo il nome del paese - nel giorno della festa della mamma i bambini hanno organizzato un piccolo spettacolo durante il quale hanno intonato alcune canzoni.
Ora la SOZA pretende che vengano pagati i diritti perché tali brani sarebbero protette dal copyright; tuttavia pare che in realtà si tratti di canzoni popolari vecchie di secoli, sui quali il diritto d'autore è abbondantemente scaduto (anche ammesso di riuscire a riconoscere l'autore originale).
Pohorelá non è il solo centro abitato che sta ricevendo ingiunzioni dalla SOZA: anche le amministrazioni comunali di altri centri si sono trovati invitati a pagare quanto dovuto, e sempre per canzoni popolari cantate in occasione delle feste di paese.
Il caso forse più singolare è quello di Hel'pa, al quale è arrivata una richiesta di pagamento per il canto To ta Hel'pa, antico brano che parla del paese stesso.
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Il problema non riguarda tanto le somme da pagare, che sono contenute (a Pohorelá sono stati chiesti 62,40 euro) ma il principio che sta dietro le richieste, la convinzione di poter pretendere denaro anche per brani che col copyright non hanno più nulla a che fare e l'apparente abuso di potere di cui la SOZA si sta macchiando.
In questo senso qualcosa da ridire l'hanno anche i cinema slovacchi che, a causa di alcune imprecisioni nella legge sul copyright, si trovano a dover pagare tariffe indipendenti dal film, dalla presenza di musica e persino se i diritti d'autore sono già compresi nella spesa effettuata per procurarsi il film.
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