Rai e Telecom Italia: due pesi e due misure?

Il Consiglio dei Ministri boccia la vendita della quota di minoranza degli impianti Rai alla Crown Castle mentre spinge per un eventuale scorporo della Rete da Telecom Italia.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-10-2001]

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, ha bocciato il progetto della Rai di cedere il 49% di RaiWay, la società che gestisce gli impianti di trasmissione della Rai, ai texani di Crown Castle, una multinazionale leader in questo settore.

La Rai voleva cedere parte della società che gestisce la sua infrastruttura tecnologica per recuperare risorse, senza gravare sul canone e rispettando il tetto alla raccolta pubblicitaria che gli impone la legge, risorse da destinare alla produzione di contenuti, che è la sua mission aziendale. Il progetto non aveva solo esigenze di cassa ma la necessità di coinvolgere un partner solido, in vista degli onerosi e complessi processi di adeguamento della Rete Rai in vista della Tv digitale.

Gasparri ha sempre osteggiato questo progetto, nato dagli amministratori della Rai di nomina del CentroSinistra e che il CentroDestra vorrebbe sostituire quanto prima con uomini di fiducia, per diversi motivi. Per Gasparri gli 800 miliardi che pagherebbero gli americani sono troppo pochi (ma la trattativa è stata fatta prima dell'inizio dell'attuale fase di pre-recessione): si cederebbe agli "stranieri" una parte strategica della Rai.

Questi argomenti cozzano però contro i fatti: la maggioranza di RaiWay e dei suoi impianti sarebbe rimasta in mano Rai, gli stranieri sono quegli americani, texani come il Presidente Bush, attorno a cui il mondo si stringe e che il CentroDestra si prepara a sostenere addirittura con una marcia. Inoltre, il CentroDestra non dice dove e come la Rai dovrà prendere le risorse che così verranno a mancare e questo favorisce i sospetti sul voler danneggiare o frenare la Tv pubblica, per favorire le Tv del Capo del Governo.

Questa decisione è diametralmente opposta alla soluzione che Gasparri prospetta per Telecom Italia, su cui sta lavorando un gruppo di lavoro del Ministero delle Comunicazioni e su cui si pronuncerà entro la fine dell' anno l'Autorità per le Comunicazioni.

Il progetto di Gasparri è di obbligare Telecom Italia a separare le attività di gestione della Rete dalle attività commerciali, costituendo due società distinte e autonome, al fine di favorire la concorrenza e gli investimenti per l'ammodernamento della Rete, non accontentandosi della separazione contabile e gestionale. Nel primo caso (la Rai), si rallenta e blocca il processo di separazione fra Rete Rai e Rai sul mercato; nel secondo (Telecom Italia), si vorrebbe questa separazione, che Telecom Italia non vuole.

Non vi è coerenza tra queste due posizioni, se non un atteggiamento dirigista di imposizione di una linea governativa e statale alle imprese; questa confligge con una filosofia politica e sociale neo-liberista su cui il CentroDestra ha costruito le sue fortune.

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Pier Luigi Tolardo

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