La RIAA accusa ma finisce sotto inchiesta

Un giudice Usa ha autorizzato l'analisi degli hard disk di un presunto pirata, ma la denuncia dovrebbe ritorcersi contro l'accusatore.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-08-2007]

P2P

La Recording Industry Association of America (RIAA), la potentissima associazione della major musicali americane, ha recentemente ottenuto che un magistrato ordinasse un'analisi dei dischi rigidi in possesso di un certo Yuri Shutovsky, beccato da MediaSentry a scaricare qualcosa di presumibilmente illegale sulla base delle norme che tutelano i diritti di autori ed editori.

MediaSentry è l'omologa della software house alla quale si sono recentemente appoggiati Peppermint e altri editori musicali per analoghe iniziative nel nostro Paese, a prescindere dal fatto che la proposta di definizione bonaria da parte dello studio legale incaricato di tutelarne gli interessi economici in Italia è apparsa per lo meno discutibile.

Anche in questo caso, MediaSentry ha tracciato il collegamento incriminato e, fatta richiesta al provider per conoscere il titolare della connessione e ottenuti i dati, li ha comunicati all'associazione che ha iniziato la vertenza.

Il giudice adito ha ordinato non solo il sequestro delle memorie ma anche l'indagine su chi avesse avuto la disponibilità del computer nei tre anni precedenti; e qui viene il bello, perché pare che l'indagato sia in grado di dimostrare che all'epoca dei fatti contestati addirittura fosse... all'estero.

I legali di RIAA sostengono che titolarità della connessione equivale a responsabilità sull'uso della medesima; ma il campo giuridico della controversia è quello penale, per cui occorre stabilire chi e quando effettivamente abbia commesso l'illecito.

A prescindere da ciò, resta da appurare se l'accusa in sé e la relativa indagine possano essere produttive di effetti giuridici, in quanto sono basate non su indizi di reato ma su semplici sospetti, che oltretutto si rivelerebbero completamente infondati.

Non solo; se l'azione dell'associazione venisse rigettata perché giuridicamente improponibile, potrebbe trascinare una rivalsa per danno esistenziale e violazione della privacy da parte dello Shutovsky, con corrispondente risarcimento milionario; ma soprattutto si avrebbe un precedente giuridico "di scuola" su cui impostare le future vertenze in USA, dove le sentenze fanno testo come legge dello Stato.

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