La fine ingloriosa di Tin.it

Uno dei primi Internet provider italiani assorbito da Telecom Italia: una vicenda economico-finanziaria perfino inquietante.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-04-2005]

dal sito tin.it

C'era una volta Tin.it, potrebbe cominciare così la nostra storia. C'era una volta perché Telecom Italia ha acquistato definitivamente le attività Internet dalla controllata Telecom Italia Media, costituite da Tin.it e Virgilio: verranno incorporate in quello che già è il primo Internet provider italiano, attraverso la sua offerta Adsl Alice.

A questo punto bisogna vedere quanto reggerà il marchio Tin.it e un'offerta commerciale differenziata da Alice; ma è facile ipotizzare che tra non molti mesi Alice sarà il solo e unico per Internet. Il problema è che così si accresce la posizione ancora più dominante di Telecom Italia, che già da solo controlla più del 70% degli accessi a banda larga del mercato italiano, oltre a essere il maggiore fornitore delle connessioni poi rivendute dagli altri Internet provider. Dire "posizione dominante" a questo punto è un eufemismo per dire monopolio ma, si sa, gli italiani amano questo modo di presentare la verità.

L'operazione, come al solito, non è proprio il massimo in termini di comunicazione al mercato: come era già accaduto per la vendita di Seat-Pagine Gialle e per la fusione con Tim, fino a un giorno prima che venisse decisa l'incorporazione di Tin.it, Tronchetti Provera ufficialmente smentiva che fosse prevista.

Come un po' tutte le operazioni Telecom Italia di riassetto societario, si tratta soprattutto di ingegneria finanziaria: la capogruppo decide che la controllata Telecom Italia Media venda le attività Internet, in modo da mettere un po' di soldi nelle Tv, La7 e Mtv, che continuano a perderne.

Chi ci rimette, come al solito, sono i piccoli risparmiatori che si ritrovano con un titolo ancora più povero. Molti risparmiatori detentori di azioni Telecom Italia Media sono stati in passato buggerati dal caso Seat. Roberto Colaninno, infatti, durante la sua gestione scorporò le attività Tin.it e le fuse con Seat, con un cambio uno a uno che, approfittando della bolla speculativa, ipervalutava Internet rispetto alle Pagine Gialle, facendoci su un sacco di soldi; per questo furono aperte anche delle inchieste giudiziarie.

Scoppiata la bolla speculativa, le azioni Seat persero quasi il 90% del valore; ma non furono solo le attività Internet di Tin.it a essere di nuovo separate da Seat per essere collocate nel contenitore Telecom Italia Media; ai piccoli azionisti Seat vennero assegnate un po' di azioni di questo contenitore, da cui oggi Tronchetti Provera sfila nuovamente le attività Internet, ritornate più redditizie grazie al boom dell'Adsl. Praticamente, i piccoli azionisti si confermano come il grande parco buoi, vittime dei giochi finanziari dei soliti noti, nonostante tutti i grandi discorsi sulla tutela del risparmio.

Tin.it, è bene ricordarlo, era nata negli anni '90 per iniziativa dell'editore sardo Nicki Grauso (si chiamava Video on line), che fu costretto a cederla a Telecom Italia a cui doveva parecchi miliardi in traffico telefonico.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 10)

luca
video on line Leggi tutto
23-7-2005 03:02

vade retro Leggi tutto
16-4-2005 16:17

francesca
sono allo stremo! chiedo aiuto!! Leggi tutto
15-4-2005 17:43

Carniel Giovanni
Siamo alle solite Leggi tutto
8-4-2005 09:35

Pier Luigi Tolardo
Non credo.... Leggi tutto
6-4-2005 22:16

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