Dentro la sede dei criminali

Dietro le quinte delle truffe sugli investimenti in criptovalute (2)



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-03-2024]

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Dietro le quinte delle truffe sugli investimenti in criptovalute

Browning ha infatti pubblicato su Youtube un'inchiesta in cui mostra come funziona in dettaglio questa truffa, con immagini girate all'interno degli edifici dove lavorano migliaia di persone che passano la giornata a cercare online vittime da sedurre e derubare in tutto il mondo.

Se vi siete mai chiesti come facciano le persone a cadere in queste trappole, la ragione principale è che sono costruite in maniera estremamente professionale, assumendo persino delle modelle in carne e ossa per fare le conversazioni online con le vittime.

Nel caso descritto da Browning, la sede dei criminali è un grande complesso di edifici ad alcuni chilometri dal centro di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Otto palazzine di otto piani occupate in buona parte da un esercito di imbroglioni, così numeroso che è stato necessario installare un'antenna cellulare mobile apposita per gestire tutto il loro traffico telefonico. Browning indica l'indirizzo preciso, perché tanto sa benissimo che entro pochi giorni questi professionisti del crimine avranno già traslocato altrove.

Questi edifici sono pieni di postazioni dotate di computer, sui quali sono installate le app di vari siti di incontri per persone in cerca di compagnia. È questo il serbatoio iniziale dal quale i truffatori pescano le proprie vittime, usando delle VPN per fingere di essere in un paese insospettabile e così eludere i controlli dei gestori di questi siti di incontri.

Il copione di chi lavora a queste postazioni è sempre lo stesso: fingere di essere una persona facoltosa e attraente che ha uno stile di vita molto dispendioso, esibito tramite foto e video eloquenti. I gestori della truffa gli affidano un personaggio preciso e dettagliato e gli forniscono un software che traccia altrettanto dettagliatamente l'andamento di ciascun tentativo di raggiro.

Dopo aver agganciato la vittima su un sito di incontri, facendo per esempio con lui o con lei delle chat romantiche o erotiche, il criminale cerca sempre di portare la conversazione fuori da questi siti, che sono monitorati contro le truffe, e invita a proseguirla su WhatsApp o su Telegram, dove non c'è nessuna salvaguardia.

La conversazione prosegue in maniera inizialmente innocente, con un po' di chiacchiere per presentarsi e magari qualche foto di qualche piatto consumato in un ristorante costoso ed esotico. Il truffatore dice di lavorare nel settore della finanza, e a un certo punto si offre di condividere alcuni dei suoi trucchi per fare soldi. Un'offerta molto generosa da fare a un perfetto sconosciuto, e questo dovrebbe insospettire, ma l'inganno è costruito così bene che il sospetto passa in fretta.

I truffatori, spiega Browning, adoperano un'app chiamata Hello World Pro, che è capace di gestire varie sessioni Telegram e WhatsApp contemporaneamente e traduce la conversazione dall'inglese, che è la lingua solitamente parlata dal criminale, verso la lingua della vittima. C'è anche un gruppo Telegram usato da tutti i truffatori della banda per comunicare con i propri capi e i propri colleghi.

Gli operatori di questi call center professionalissimi sono in molti casi dei migranti, che vengono sfruttati dai gestori, che sono cinesi. I contratti sono in inglese e cinese; tutti i computer sono impostati in cinese e anche le reti Wi-Fi usate nei call center hanno nomi cinesi. Gli operatori lavorano e vivono come schiavi e i loro datori di lavoro sequestrano i loro passaporti.

Le dimensioni di questa organizzazione, una delle tante del suo genere, sono impressionanti. Browning riesce a procurarsi la planimetria degli edifici in cui si svolge la truffa e nota che ci sono oltre 50 stanze per piano, ciascuna stanza è occupata da quattro operatori, e ci sono otto piani per ciascuno dei quattro edifici coinvolti. Probabilmente qui lavorano oltre mille persone, reclutate tramite il passaparola dicendo che si tratta di un lavoro di marketing regolare.

Solo dopo che il lavoratore firma il contratto e inizia a lavorare si rende conto che si tratta di una truffa, con tanto di copione dettagliato di una quindicina di pagine, che si articola su vari giorni, fatto apposta per conquistare man mano la fiducia della vittima. Gli operatori vengono pagati a commissione: se non fanno vittime non prendono soldi e vengono licenziati e rimpiazzati da altri disperati in cerca di lavoro.

Tutta questa organizzazione, però, serve solo per gestire il primo livello della truffa, perché la trappola è ancora più complessa.

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Trappola professionale

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Paolo Attivissimo

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Commenti all'articolo (2)

Credo che queste organizzazioni godano non solo dell'appoggio delle autorità di Dubai ma anche delle autorità cinesi se non, addirittura, non siano direttamente costituite e foraggiate da esse. E alla fine tutti si dividono i proventi delle truffe derubando persone fragili e sfruttandone altre per compiere il raggiro, proprio un bel... Leggi tutto
30-3-2024 13:14

Il problema grave di questa truffa e che fa leva sulle debolezze psicologiche di alcune persone, che trovandosi sole sono isolate, e quindi facilmente aggredibili da organizzazioni complesse come queste. Una parte della colpa e delle autorità dell'emirato di Dubai che tollera queste organizzazioni criminali che operano sul loro... Leggi tutto
25-3-2024 16:03

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