Lo sviluppo dell'animazione digitale

Per chi si occupa di cinema la parte più evidente di questa grande rivoluzione è il cinema di animazione digitale. Dal 1995 a oggi il numero di lungometraggi animati realizzati con l'ausilio di tecniche digitali presenta delle linee di crescita notevoli.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-12-2003]

Geri's Game, Copyright Pixar

Il digitale è ormai parte integrante del nostro mondo. La nostra vita, il nostro quotidiano è ormai immerso in questo sistema. Televisione, computer, telefonini, videogiochi, cinema, sono soltanto l'orda più avanzata dell'invasione digitale. Il digitale è ormai considerato un corpo a sé stante, un linguaggio totale (totalitario) con sue regole e codici.

Per chi si occupa di cinema la parte più evidente di questa grande rivoluzione è il cinema di animazione digitale. Dal 1995 ad oggi il numero di lungometraggi animati realizzati con l'ausilio di tecniche digitali presenta delle linee di crescita notevoli. Questo, ma non solo, diventa così oggetto di dibattito.

Nel nostro contributo, oltre a raccontare dello sviluppo e dei cambiamenti portati dalle nuove tecnologie digitali, cercheremo di aprire una piccola finestra su questo dibattito e di analizzare in sintesi la variazione del target di pubblico dei nuovi prodotti cinematografici.

Cortometraggi. Il caso Pixar

Nei primi anni di attività gli studios si concentrano sulle fasi di ricerca, sviluppo ed applicazione dei vari software di animazione: la produzione si concentra così sui cortometraggi, il prodotto che meglio incarna e rappresenta la fase stessa di ricerca ed i continui tentativi di arrivare a standard sempre migliori.

Allo stesso tempo, nell'epoca felice dell'espansione del concetto di animazione digitale, il corto rappresenta spesso il biglietto da visita degli studios e rimane in ogni caso un prodotto che bene si inserisce all'interno del panorama cinematografico. Il dibattito costante sulla qualità e le caratteristiche dei corti ha poco o nulla da invidiare a quello sui lungometraggi e l'istituzione stessa di premi ad hoc lo dimostra.

Luxo Jr. (1986) è il titolo del primo lavoro della nuova e rinnovata gestione Pixar: la storia delle due lampade vince oltre venti premi in festival di tutto il mondo ed è il primo corto realizzato con tecnologie di animazione 3D ad ottenere una nomination agli Oscar. La scelta della Pixar (studio americano con competenze, professionalità e strutture illimitate) è quella giusta: curare la realizzazione tecnica del prodotto e aprire il fronte della story creating per riuscire a sfornare prodotti attraenti. Solo così si può scardinare l'impianto dell'animazione tradizionale.

E così via: il 1987 è l'anno di Red's Dream, nel 1988 esce Tin Toy, un altro vero e proprio punto di svolta. Si tratta del primo corto di animazione al computer a vincere un Oscar (e nondimeno si tratta dell'ispirazione principale per la successiva nascita di Toy Story).

Lo sforzo per Tin Toy è così grande (solo per l'animazione del viso di Tinny sono stati simulati più di 40 muscoli facciali) che la Pixar decide di realizzare un progetto tecnicamente meno impegnativo, che lasci però ancora più spazio alla creatività: è la volta di Knicknack (1989). Tra i corti di Pixar bisogna poi ricordare anche i successivi Geri's Game (1997) ed il recente For the birds (1999), anch'esso vincitore di un Oscar.

La Pixar ha sempre investito molto nei cortometraggi, sia per motivazioni puramente artistiche, sia per la sperimentazione di tecnologie da utilizzare in un secondo tempo nei lungometraggi. La seconda motivazione è senza dubbio quella predominante, se si considera che a livello economico la produzione di un corto di animazione è un'operazione costosa e poco redditizia.

In passato è accaduto spesso che i corti di animazione fornissero spunto alla realizzazione di lungometraggi di successo. Infatti, proprio Geri's Game (il corto di Jan Pinzava che nel 1997 vinse l'Oscar grazie ai nuovi traguardi raggiunti nell'animazione della pelle e del cosiddetto dynamic clothing) fornì le basi per il successivo sviluppo di A Bug's life e di Toy Story 2. Lo stesso For the birds è il punto di partenza dell'ultima avventura Disney intitolata Monsters & Co..

Il corto è da molti ancora considerato come una fase di passaggio propria degli apprendisti anche se rimane senza dubbio una forma espressiva congeniale agli artisti sperimentali e a quelli dotati di pochi mezzi.

Lungometraggi

Una caratteristica del cinema digitale è quella di facilitare e rendere necessario il prolungarsi oltre lo schermo e la sala cinematografica dell'esperienza filmica. Questa caratteristica descrive il passaggio dal mondo dell'immagine fotografica (e quindi in un certo senso legata alla realtà) al mondo dell'immagine digitale, che dalla realtà prende spunto per poi distaccarsene in toto. Oggi possiamo creare mondi ibridi nei quali reale ed artificiale si mescolano per tracciare nuovi ed inesplorati percorsi nella fantasia.

Fino a qualche tempo fa l'animazione al cinema era dominata dai prodotti tradizionali offerti dalla Disney: prodotti come La sirenetta, Il Re leone, riescono a riscuotere ottimi successi tanto da invitare (in una sorta di battaglia tra majors con grandi capacità tecniche e commerciali) la neonata DreamWorks a produrre colossi come Il principe d'Egitto.

Il buon riscontro di mercato, ancora maggiore se si pensa ad altre produzioni come quella tutta italiana de La Gabbianella e il Gatto (tratto dal racconto di Luis Sepulveda) o anche Kirikù e la strega Karabà, lascia immaginare un ottimo momento del cinema d'animazione tradizionale. Il mercato sembra andare a gonfie vele, ma succede qualcosa.

Se un discreto successo hanno La strada per Eldorado della Dreamworks e Le follie dell'Imperatore della Disney, il nuovo film di D'Alò Momo (tratto dal bellissimo romanzo di Michael Ende) non riesce neanche lontanamente a bissare il successo de La Gabbianella e il Gatto, e ancora peggior fortuna incontra l'Aida degli alberi. Film d'animazione (né italiani né americani) non se ne vedono più e persino lo stesso Atlantis della Disney rappresenta un (in)atteso flop.

Cosa succede? La risposta è da ricercarsi all'interno dello sviluppo delle nuove tecnologie: la sempre maggior sofisticazione dei mezzi informatici a cura delle aziende produttrici di software consente di ottenere risultati impressionanti.

Nel 1995 la Disney (che nel frattempo ha realizzato accordi di partnership con la Pixar) produce il primo Toy Story. E' questo il primo lungometraggio di animazione digitale interamente realizzato al computer. Il film riesce a ottenere un ottimo successo dando il via ad un vero e proprio filone. A ruota arrivano A Bug's life di Disney/Pixar ed il suo concorrente di spielberghiana fattura Z la formica.

L'animazione tradizionale accusa il colpo: il pubblico segue numeroso le nuove produzioni che spesso vengono anche create con contenuti più "maturi" (come abbiamo detto prima, la cura per la realizzazione non lascia trascurata la fase di creazione dei contenuti che sia proprio questa la chiave del successo?).

La prima fase di scetticismo e curiosità rispetto a questi nuovi prodotti è già superata e le grandi major continuano a sfornare prodotti di successo (Shrek e Monsters & Co. su tutti). Da qui il passo verso la creazione di un lungometraggio concepito come un film live action (con anche gli attori digitalizzati) è breve: ecco dal Giappone il rivoluzionario Final Fantasy, ambizioso progetto costruito su un videogioco di successo.

Per inciso negli anni le aziende produttrici di software sono anche riuscite a levigare alcune sfumature negative, relative ad esempio all'eccessiva poligonalità nella costruzione dei personaggi umani che penalizzava l'immagine anatomica.

Si tratta di opere al confine tra illustrazione ed animazione. A differenza dell'animazione tradizionale, questi film nascono dal design e dalle applicazioni software 3D che permettono di abbinare facilmente testo, linee e posizionamento delle immagini o l'esplorazione dello spazio 3D. Questi nuovi prodotti riescono addirittura a concorrere sul mercato con film tradizionali: Monsters & Co. combatte al botteghino con niente meno che Il Signore degli anelli.

La percezione rispetto all'animazione digitale non rispecchia più quella dedicata nel passato all'animazione tradizionale.

Le resistenze. Made in Japan

L'animazione nipponica è quasi un mondo a sé, per anni relegata ai soli palinsesti televisivi, ma ha (soprattutto in patria) un mercato estremamente florido. In Giappone, infatti, i film d'animazione hanno un pubblico non di rado superiore a quello dei live action. In Italia purtroppo i prodotti più notevoli, troppo adulti per i palinsesti delle nostre tv, sono stati a lungo confinati al mercato home video con la praticamente isolata, seppur notevolissima, eccezione di Akira di Katsuhiro Otomo.

Negli ultimi anni c'è stata però un'invasione di tendenza. Innanzi tutto è scoppiata in televisione la micidiale Pokemon-mania, che ha portato sugli schermi un prodotto di animazione giapponese di successo come il primo film dei Pokemon.

E' forse sull'onda di questo successo che abbiamo potuto vedere un film veramente poco pubblicizzato: La principessa Mononoke, di Hayao Miyazaki. Questo regista è considerato il più grande maestro dell'animazione giapponese e gli incassi che i suoi film registrano in patria ne fanno una sorta di Walt Disney locale, tanto che La principessa Mononoke nel 1997 aveva combattuto alla pari al botteghino con Titanic ed il suo ultimo film, Spirited Away (in Italia uscito da poco col titolo La città incantata), ha battuto tutti i record di incasso. Questo stesso film ha poi vinto, per la prima volta nella storia di un festival cinematografico internazionale, il premio principale del concorso di Berlino.

In questo ultimo anno l'animazione giapponese ha goduto inoltre di una riscossa televisiva conquistando il prime time su MTV, con la maratona di prova Robothon e in seguito con il bellissimo Neon Genesis Evangelion di Hideaki dallo studio Gainax (a proposito di quest'ultimo prodotto, occorre poi dire che si tratta di un vero cult tra i fan giapponesi, sostenuto anche da infinite discussioni e presentazioni sul web).

In questo momento è pressoché impossibile delineare uno scenario futuro. Forse l'animazione tradizionale riscoprirà ciò che la rende unica e diversa rispetto a quella digitale, ad esempio la straordinaria capacità trasformista del disegno, e smetterà di inseguire la tecnologia con effetti speciali. Forse invece cederà definitivamente il passo ai prodotti digitali più freschi, ma anche più fantasiosi.

Prosegui la lettura su Noema

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (1)

Windtears
Il made in Japan resiste? Leggi tutto
10-12-2003 16:32

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Secondo te in quale settore si faranno sentire maggiormente gli effetti positivi dell'Agenda Digitale?
La comunicazione
La scuola
L'accesso alle informazioni e ai contenuti culturali
La modalità di interazione con la Pubblica Amministrazione
Il Servizio Sanitario
La qualità dell'ambiente e dell'aria
La qualità della vita
Il costo della vita
La vivibilità delle grandi metropoli con la creazione di Smart City
La trasparenza
Risparmi per lo Stato e per il cittadino
Riduzione del digital divide
L'Agenda... de che?

Mostra i risultati (1242 voti)
Maggio 2024
Google infila la IA dappertutto
Dentro la sede dei criminali
Windows 11 24H2 cripta tutti i drive all'insaputa dell'utente
L'app per snellire Windows 11 rimuove anche la pubblicità
Netflix, utenti obbligati a passare agli abbonamenti più costosi
Aprile 2024
MS-DOS 4.00 diventa open source
Enel nel mirino dell'Antitrust per le bollette esagerate
TIM, altre ''rimodulazioni'' in arrivo
L'algoritmo di ricarica che raddoppia la vita utile delle batterie
Hype e Banca Sella, disservizi a profusione
Falla nei NAS D-Link, ma la patch non arriverà mai
La navigazione in incognito non è in incognito
Le tre stimmate della posta elettronica
Amazon abbandona i negozi coi cassieri a distanza
Marzo 2024
Buone azioni e serrature ridicole
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 18 maggio


web metrics