Giocattoli ''smart'' pettegoli e spioni

Se pensavate di regalare giocattoli intelligenti, pensateci due volte.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-12-2016]

bambole robot intelligenti spioni

L'Ufficio europeo delle Unioni dei Consumatori (BEUC) e l'Electronic Privacy Information Center (EPIC) segnalano il rischio dei giocattoli "smart" o interconnessi: i loro microfoni sempre aperti rubano informazioni, permettono a intrusi di sorvegliare e spiare i bambini e fanno pubblicità scorretta, in violazione delle direttive europee sui diritti dei consumatori, sulla privacy e sulla sicurezza.

Per esempio, la bambola con Bluetooth My Friend Cayla e il robot i-Que, fabbricati dalla Genesis Toys e dotati dei sistemi di riconoscimento vocale della Nuance Communications, dialogano con i bambini e ne registrano la voce, per poi rispondere con frasi pubblicitarie preconfezionate. "Cayla è ben contenta di parlare di quanto le piacciono i vari film della Disney", nota la BEUC, sottolineando che guarda caso "il fornitore dell'app ha un rapporto commerciale con la Disney".

I giocattoli sono inoltre accompagnati da una licenza d'uso (sì, adesso anche le bambole hanno una licenza d'uso) che dice che i termini di licenza possono essere cambiati senza preavviso e che i dati personali possono essere usati a scopo pubblicitario e condivisi con terzi.

Come se non bastasse, questi giocattoli sono privi della sicurezza più elementare e possono essere intercettati usando un telefonino, per cui uno sconosciuto può ascoltare quello che dicono in casa i bambini e usare quello che dicono per fare stalking e altro. Il video qui sotto è eloquentissimo:


Un'altra azienda di sicurezza, la Pen Test Partners, aveva già segnalato l'anno scorso che la bambola My Friend Cayla era afflitta da questi problemi e li aveva dimostrati modificandola in modo da farle dire parolacce.

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I bambini sempre più spesso entrano in contatto con la tecnologia a una tenera età (per giocare, comunicare e cercare informazioni), anche grazie alla diffusione di smartphone e tablet. Quale dovrebbe essere la maggiore preoccupazione dei genitori?
Potrebbero visionare materiale inappropriato o visitare siti inopportuni.
Potrebbero comunicare con sconosciuti o persone non ritenute affidabili.
Potrebbero essere vittime di cyberbullismo, sui social network o altrove.
Potrebbero spendere denaro online senza che i genitori lo sappiano, anche a causa delle app che richiedono acquisti online durante i giochi.
Potrebbero diffondere dati personali (compresi foto e filmati) senza essere coscienti dei rischi.
Potrebbero incorrere in difficoltà a relazionarsi con amici dal vivo, nascondendosi dietro relazioni disintermediate dal mezzo informatico.

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Varie associazioni di difesa dei consumatori hanno depositato una contestazione presso la FTC statunitense. Nuance, da parte sua, dice di aver rispettato la propria politica aziendale per quanto riguarda i dati vocali raccolti attraverso questi giocattoli. Comunque sia, questo episodio è un buon promemoria di una regola da adottare più in generale quando si fa un acquisto elettronico: chiedersi sempre se l'oggetto si collega a Internet, che dati raccoglie e che sicurezze ha. Ora questa domanda va fatta persino per bambole e robot.

Fonti: The Register, BoingBoing, Consumerist.

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Perché la Germania vuole distruggere tutti gli esemplari di una bambola?

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Paolo Attivissimo

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Commenti all'articolo (2)

Sempre più inquietante la pervasività e la faciloneria di queste aziende che stanno diventando sempre più onnipotenti sostituendosi oramai in toto ai governi in qualsiasi decisione di come gestire privacy e rapporti con i cittadini. :incupito:
18-12-2016 11:39

ahahahahaha la bambola che all'improvviso inizia ad imprecare e' bellissima!!!!!
12-12-2016 08:23

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