Cittadini svizzeri al voto per decidere sulla legge che concede ampi poteri di intercettazione ai servizi segreti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-09-2016]
Un anno fa il Parlamento della Confederazione Elvetica con un'apposita legge concedeva ai servizi segreti il potere di intercettare comunicazioni via telefono, email o chat, nonché di monitorare la navigazione in Rete e di installare cimici per l'ascolto in locali privati.
Tale legge stabiliva comunque che per le intercettazioni dovesse esserci una motivazione quale un pericolo per la sicurezza nazionale e prevedeva anche che l'intercettazione dovesse essere approvata da un giudice federale e dal Ministro per la Polizia.
Tali garanzie non sono però state ritenute sufficienti dal Partito Pirata Svizzero, che immediatamente dopo l'approvazione della norma ha lanciato L'Alleanza contro lo Stato ficcanaso, formata anche dai Verdi e di giovani del Partito Socialista.
L'Alleanza s'è subito impegnata per raccogliere le firme necessarie a istituire un referendum popolare sulla legge. Ora quel referendum è stato autorizzato, e si svolgerà il prossimo 25 settembre.
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I sostenitori del No insistono sui pericoli per la democrazia che possono facilmente nascere da un controllo esteso anche alle comunicazioni che avvengono tramite provider esteri, nonché sul fatto che i dati raccolti potranno essere passati ai servizi segreti di Paesi alleati: la Svizzera infatti, pur essendo neutrale, ha un trattato di forte collaborazione con Francia e Germania.
Perché la legge sia abolita, come vogliono i promotori del referendum, è necessario che sia d'accordo la maggioranza dei votanti, senza bisogno di raggiungere un quorum.
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