Da obbligo a tabù: la parabola discendente del Wi-Fi pubblico in Italia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-07-2016]
Prima ci sono voluti anni perché in Italia si riuscisse a superare i limiti della legislazione anti-terrorismo, che impedivano procedure semplificate per la diffusione del Wi-Fi pubblico.
Alla fine era persino diventato motivo di vanto avere vaste aree urbane, al centro come nelle periferie, coperte da Wi-Fi pubblico.
Anzi, s'era iniziato a chiedere a centri commerciali, banche, uffici postale e uffici pubblici, alberghi, ristoranti, università, perfino cimiteri di realizzare collegamenti in Wi-Fi con cui affiancare quello comunale in piazze, strade e parchi pubblici.
Adesso però, in pochi mesi abbiamo assistito a un completo ribaltamento delle posizioni all'interno del dibattito pubblico.
I primi a far sentire la propria voce sono stati i comitati di genitori e presidi, che hanno cominciato a spegnere il Wi-Fi all'interno degli edifici scolatici per evitare la proliferazione di onde elettromagnetiche che sarebbero potute essere nocive per i giovani studenti ma anche per evitare studenti "sempre online", distratti e indisciplinati.
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Ora si aggiungono anche le Amministrazioni Comunali che in molti casi stanno decidendo di limitare proprio quel Wi-Fi in cui avevano investite parecchie risorse.
Una di queste è la neoeletta amministrazione di Torino, guidata dalla sindaca 5 Stelle Chiara Appendino. Sensibile alle posizioni di molti esponenti dei vari comitati anti-ripetitori presenti nel suo movimento politico di appartenenza, ha intrapreso una strada contraria alla diffusione del Wi-Fi pubblico.
Anche l'amministrazione comunale di Pordenone (centrodestra, stavolta) ha deciso di limitare il Wi-Fi nelle aree pubbliche perchè sarebbero troppi gli immigrati e i profughi perchè con i loro smartphone si concentrano in alcuni punti coperti dal Wi-Fi comunale: ciò crea dei "bivacchi" inaccettabili, secondo questi amministratori.
In pochi mesi, dunque, quello che sembrava un punto acquisito di sviluppo e di socialità è diventato un tabù o, comunque, sta diventando oggetto di ripensamenti politici.
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