Vanno adottate misure drastiche, ma il Governo non seguirà la richiesta.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-06-2016]
Il Garante della privacy Antonello Soro nella sua Relazione Annuale del 2016 chiede al legislatore di adottare la linea più dura contro il telemarketing selvaggio: l'apertura del mercato dell'elettricità ha aggravato il fenomeno di chiamate a tutte le ore, più volte al giorno, anche a utenti con il numero riservato o sui telefonini, spesso anche di carattere truffaldino o poco trasparente.
Il Garante chiede l'istituzione, finalmente, di un nuovo "Registro delle opposizioni" in cui l'utente che si iscrive nega il consenso a ricevere chiamate, sempre e comunque, anche nel caso avesse dato un consenso esplicito a ricevere chiamate da una o più aziende: "L'iscrizione vieterebbe sempre alle aziende di telefonare, facendo decadere tutti gli eventuali consensi che l'utente ha dato in precedenza su quel numero", ha dichiarato Soro.
Su questa esigenza probabilmente il Governo farà orecchie da mercante: infatti ha appena concluso accordi per concedere ammortizzatori sociali, anche in deroga alle legge, ad Almaviva, il maggiore call center del Paese, in cui erano a rischio ben 3.000 posti di lavoro: tanti erano i licenziamenti per cui questa azienda aveva già avviato la procedura, poi bloccata in una lunga e faticosa trattativa sindacale, con manifestazioni molto partecipate a Roma e in Sicilia.
Il Governo ha promesso iniziative a favore e sostegno dei call center e difficilmente introdurrà limitazioni alla loro attività, anche se spesso l'attività di telemarketing è svolta da aziende minori in subappalto, non rispettose di contratti e leggi o da call center che si trovano in Albania per condizioni di costo del lavoro più vantaggiose per gli stessi imprenditori che licenziano in Italia.
Anche la norma per cui l'utente deve conoscere se la chiamata proviene dall'Italia o meno viene bellamente ignorata e così, cosa ancora più grave, vengono trattati i dati sensibili degli utenti da aziende che, operando da Paesi extraeuropei, non sono tenute al rispetto della legislazione italiana in materia di privacy.
Secondo le cifre di sindacati e associazioni delle imprese, i posti di lavoro in pericolo a causa della crisi nel settore dei call center sono intorno alle 30.000 unità; ma se passasse un provvedimento drastico potrebbero aumentare considerevolmente.
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merlin