WebTorrent unisce il meglio dello streaming e del peer-to-peer: maggiore qualità per gli utenti e un uso più efficiente della banda.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-12-2015]
Quando è nato, nel 2002, BitTorrent ha rivoluzionato il modo di scambiarsi i file in Internet: grandi quantità di dati potevano essere trasmesse in poco tempo e maggiore era il numero di persone che possedevano un determinato file maggiore era anche la facilità con cui esso poteva essere condiviso.
Le sue caratteristiche l'hanno reso anche il protocollo più amato dai pirati, soprattutto quando la qualità dei film distribuiti illegalmente è cresciuta e, con essa, sono aumentate anche le dimensioni dei file. Poi è arrivato lo streaming.
Lo streaming non ha certo ucciso BitTorrent, che è ben vivo, ma lo ha fatto passare un po' in secondo piano: la maggioranza degli utenti preferisce lo streaming perché può iniziare subito a vedere il proprio film o la propria serie TV preferita, senza dover aspettare che il download sia completato.
Tutto ciò ha fatto la fortuna di Netflix e dei servizi analoghi, ma ha anche portato alcuni sviluppatori a immaginare come possa essere bello un mondo in cui la comodità dello streaming si unisce alle funzionalità del protocollo BitTorrent.
Il mondo dei pirati ha così dato vita a Popcorn Time, e un brillante specilizzando di Stanford, Feross Aboukhadijeh ora ha inventato WebTorrent.
WebTorrent è il modo con cui Feross vuole rivoluzionare il modo in cui funziona il Web: «Immaginate un sito di video come YouTube, nel quale però i visitatori contribuiscono a ospitare i contenuti del sito. Più gente usa un sito basato su WebTorrent e più veloce e duraturo esso diventa» racconta il giovane programmatore.
Basandosi sul paradigma di BitTorrent, WebTorrent fa in modo che tutti i fruitori di un medesimo contenuto allo stesso tempo lo scarichino e ne facciano l'upload verso gli altri. A differenza del tradizionale funzionamento di BitTorrent, però, WebTorrent non richiede altro che un browser, per funzionare.
«WebTorrent è il primo client torrent costruito per il web. È scritto completamente in JavaScript - il linguaggio del web - e usa WebRTC per una vera comunicazione peer-to-peer. Non servono plugin o estensioni per il browser, né è necessaria l'installazione» spiega Feross sul sito ufficiale.
Questa idea appare tanto promettente da aver già solleticato l'interesse di Netflix, che vede nella tecnologia di WebTorrent il modo per migliorare il proprio servizio risparmiando allo stesso tempo banda, dato che con questa tecnologia sono gli utenti stessi ad accollarsi parte del lavoro.
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Feross stesso vede Netflix come una delle applicazioni che maggiormente possono trarre beneficio dalla sua invenzione: «Se Netflix usasse WebTorrent, gli utenti otterrebbero una maggiore qualità video durante le ore di punta. WebTorrent permetterebbe agli utenti con lo stesso ISP di condividere l'un l'altro parti di video senza lasciare la rete dell'ISP. Ciò permetterebbe di assicurare la massima qualità possibile, persino durante le ore di massimo uso di Netflix, quando il collegamento di rete tra gli ISP e Netflix è saturo» spiega ancora Feross.
Per farsi un'idea del funzionamento di WebTorrent si può visitare il sito WebTorrent, che ospita una dimostrazione delle potenzialità di questa tecnologia, o dare un'occhiata al client BitTorrent per il web βTorrent, oppure ancora si può condividere un file tramite WebTorrent usando File.pizza.
Occorre dire che, per quanto sia promettente, per poter essere ampiamente utilizzato WebTorrent necessita che tutti i browser supportino WebRTC e il tuttora diffusamente adoperato Internet Explorer non lo fa. Inoltre, per ora non è possibile lo scambio di dati tra WebTorrent e i tradizionali client BitTorrent, che non fanno uso di WebRTC.
A parte questi dettagli, le potenzialità sono tali che anche l'Internet Archive ha espresso il proprio interesse: intende infatti adoperare questa tecnologia per la distribuzione di video.
«Mi piace pensare a WebTorrent come a una infrastruttura chiave di Internet. È un modo efficiente di trasferire i file tra gli utenti su un sito, e mi aspetto di continuare a vedere molti altri usi creativi del protocollo» afferma Feross.
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