Migliaia di auto prodotte e abbandonate ad arrugginire perché la catena di montaggio non si può fermare. Ma è una bufala.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-05-2014]
Aggiornamento (un'ora dopo la pubblicazione iniziale) - Ebbene sì, ci siamo cascati anche noi, insieme a nomi ben più illustri (che peraltro non hanno ancora smentito). La storia dei cimiteri delle auto abbandonate sembrerebbe essere una bufala, come si afferma qui e qui. Autosbufalandoci, ci scusiamo con i lettori. Lasciamo inalterato l'articolo qui sotto, a futura memoria.
Se la storia del "Cimitero degli Atari", con migliaia o addirittura milioni di cartucce invendute sepolte nel deserto, sembrava già abbastanza folle è perché ancora non avevamo visto che cosa succede alle auto.
Se si producono milioni di cartucce di videogiochi rispetto a quante il mercato ne possa assorbire, le si può seppellire in relativamente poco spazio. Ma se anziché di cartucce parliamo di auto, la faccenda cambia completamente.
Non è generalmente risaputo, ma ogni nazione ha i suoi "cimiteri di auto nuove" in cui veicoli appena prodotti vengono portati e abbandonati a invecchiare e arrugginire, come denuncia Zero Hedge.
Per scovare questi luoghi, Google Maps è un ottimo alleato: vaste aree che sembrano parcheggi di aeroporti, centri commerciali o grandi aziende sono invece popolati da migliaia di veicoli giunti lì direttamente dalla catena di produzione.
Un esempio è il grande deposito di Sheerness, nel Regno Unito: le dimensioni sono impressionanti.
Il problema è che molta meno gente rispetto a un tempo compra auto nuove; ciononostante, la produzione è rimasta invariata, o quasi.
Ridurre la produzione, infatti, significherebbe chiudere fabbriche, licenziare operai, mettere nei guai i fornitori e via di seguito: così le catene di montaggio continuano a sfornare veicoli che da qualche parte devono pur finire.
Una (parziale) soluzione potrebbe essere un drastico abbassamento dei prezzi delle auto, ma da questo orecchio i produttori non sembrano sentirci: a giudicare dalle foto, preferiscono ammucchiare l'invenduto, in attesa di smantellarlo, demolirlo o riciclarlo.
Un'auto, d'altra parte, non è fatta per restare ferma a lungo: i processi che portano al danneggiamento dei suoi componenti non impiegano molto ad avviarsi, e quei grandi parcheggi in cui decine di migliaia di veicoli sono ammassati per un anno o due (prima della demolizione) sono davvero dei cimiteri.
Questo processo non sembra volersi fermare, ed è alimentato dall'apparizione di nuovi modelli: auto con appena un anno di vita sono ferme ad arrugginire perché ormai è già uscita la versione più recente, e quei pochi che ancora comprano un veicolo nuovo vogliono quella.
Qui sotto, alcune immagini dei vari "cimiteri" sparsi per il mondo. C'è anche l'Italia, con un bel mucchio di Peugeot ammassate nel porto di Civitavecchia: sembra un parcheggio, ma è un deposito.
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gomez