Compresi numerosi dispositivi Samsung e HTC.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-04-2014]
Heartbleed, la falla in OpenSSL che tanto panico ha scatenato nei giorni scorsi, sta iniziando a passare in secondo piano.
Tuttavia è decisamente prematuro considerare cessato l'allarme.
Se per i PC e i server il bug è stato risolto tempestivamente, per tablet e smartphone la faccenda è un po' diversa. È vero che Google ha affermato che tutte le versioni di Android sono immuni, ma c'è un'eccezione.
Tale eccezione, ammessa da Google stessa, è la versione 4.1.1, rilasciata nel 2012, e che attualmente è utilizzata in milioni di smartphone e tablet, compresi diversi modelli famosi di Samsung, HTC e altri.
Per avere un'idea delle dimensioni del fenomeno, basti pensare che le statistiche di Google affermano che il 34% dei dispositivi Android (oltre 900 milioni in totale) adopera una variante della versione 4.1.
Il problema sta nel fatto che i vari produttori, i quali distribuiscono versioni personalizzate di Android, non sono così svelti nell'applicare le patch: anche se Google ha fornito la correzione in tempi rapidi, l'arrivo agli utenti è rallentato.
Il lato positivo è che al momento pare che i dispositivi Android non siano un bersaglio appetibile: sfruttarne la vulnerabilità sarebbe un lavoro faticoso.
È questa l'opinione di Marc Rogers, ricercatore di Lookout: «Dato che gli attacchi ai server colpiscono un enorme numero di dispositivi e sono più facili da compiere, non ci attendiamo attacchi contro i singoli dispositivi finché quelli verso i server non saranno completamente terminati».
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