Allo IAB Forum si festeggia la crescita dell'online advertising. Eppure molte aziende ancora snobbano la Rete.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-11-2010]
Un miliardo di euro: tanto vale il mercato della pubblicità online che - negli ultimi 12 mesi e grazie ai banner, ai video e alla pubblicità sui social media e sui dispositivi mobili - ha fatto segnare una crescita del 15%.
Sono questi i risultati annunciati in occasione dell'edizione 2010 dello IAB Forum, la fiera dedicata proprio alla pubblicità in Rete che ogni anno, in questo periodo, si tiene a Milano.
"Il dato è estremamente positivo" è stato il commento di Roberto Binaghi, presidente di IAB Italia, che fa il confronto con la pubblicità su televisioni e giornali dove la crescita di quest'anno è molto più contenuto (solo il 3,2%).
Ospite speciale di questa quarta edizione è Chris Anderson, il direttore di Wired USA che pochi mesi fa annunciava la morte del Web e ora corregge un po' il tiro, spiegando che il Web è morto nel senso di una rottura con la visione originaria del protocollo aperto alla base del Web: ora si va, infatti, verso una Rete "chiusa", fatta di app.
Specialmente in Italia e in Europa ciò non comporta la sparizione dei siti così come li conosciamo che, anzi, dal punto di vista della pubblicità sperimentano una stagione di creatività in cui i banner testuali vedono apparire nuovi soggetti, in primis i video realizzati come dei veri e propri mini film, anche interattivi.
Nonostante i buoni risultati e la vitalità del settore, il comparto pubblicitario italiano in Internet ha ancora un ruolo minoritario, esiguo rispetto a quello che ha negli altri media e ridotto se confrontato con Stati Uniti, Francia e Regno Unito.
Al di là delle aziende attive nel mondo delle telecomunicazioni e nei settori finanziario e automobilistico, ben presenti in Rete, solo il 10% degli altri soggetti considera Internet quando si tratta di pianificare una campagna pubblicitaria: "Siamo ancora allo spilucco. Nessuno si è ancora seduto a tavola" spiega Binaghi. "Eppure Internet già oggi è un media ecumenico, che merita un posto nella dieta mediatica del pianificatore. Parliamo oggi di un potenziale di 33 milioni di famiglie, di 24 milioni di utenti che a settembre si sono collegati a Internet, di profili alti e dal punto di vista della scolarizzazione e dal punto di vista delle professioni".
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