Per convertire in suoneria i brani già acquistati su iTunes bisogna sborsare altri 99 centesimi: così vuole Apple, l'utente si adegui. Ma c'è il trucco.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-09-2007]
Apple non finisce di essere al centro di polemiche per l'iPhone, questa volta a causa delle suonerie. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Steve Jobs, per convertire in suoneria per iPhone un brano già acquistato su iTunes (e quindi pagato 99 centesimi) bisognerà sborsare altri 99 centesimi.
Acquistando un Cd musicale, convertire un brano in suoneria è semplice e (per ora) pienamente legale. Chi pensava di poter fare lo stesso con una canzone acquistata su iTunes, ahimé, si sbagliava. Per lo meno, la licenza d'uso prevede che venga pagata una tassa supplementare per poter compiere l'operazione di trasferimento del brano sull'iPhone come suoneria. Altri 99 centesimi, in pratica come se si dovesse comprare il brano una seconda volta.
Esiste un trucco banale per aggirare l'ostacolo e convertire i brani regolarmente acquistati da iTunes in suonerie, scavalcando quanto previsto dalla licenza d'uso. Per prima cosa si crea la suoneria con iTunes secondo il metodo tradizionale, salvando il file in formato AAC. A questo punto bisogna rinominare l'estensione da del file che ci interessa .M4A a .M4R e fare doppio click per aggiungerlo a iTunes. Alla successiva sincronizzazione dell'iPhone, il brano comparirà tra le suonerie disponibili.
Ma gli utenti hanno trovato un altro sistema. Basta aggiungere un ulteriore passaggio, e ri-rinominare il file .M4R in .M4A. A questo punto si può connettere l'iPhone et voilà, la suoneria sarà aggiunta tra quelle che è possibile sincronizzare.
Questo trucco funzionerà fino all'uscita la prossima versione di iTunes, che probabilmente correggerà anche questa "falla" (se così si può chiamare). E allora si andrà cercando un altro trucco, un altro software, qualcosa che permetta di aggirare una licenza d'uso così limitante e sulla cui legalità si discute nei forum.
Verrebbe da chiedersi perché Apple si comporti in questo modo. Senza voler fare l'avvocato del diavolo, la causa probabilmente va cercata nei contratti che la casa di Cupertino ha con i discografici, che non prevedono che Apple possa vendere suonerie senza sborsare una quota.
Essendo il mercato delle suonerie enorme, le case discografiche non vogliono perderne nemmeno un centesimo. A spese dell'utente.
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