Ogni giorno il ministro dei Beni Culturali ne combina una. Questa volta ha fatto approvare una legge che prevede l'obbligo di depositare tutti i siti web presso le due biblioteche nazionali.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-05-2004]
Il ministro Urbani ogni giorno ne combina una: prima il decreto legge contro la pirateria on line, che pone il nostro Paese nella condizione unica in Europa di criminalizzare il file-sharing con pesanti sanzioni penali e pecuniarie; ora l'obbligo di deposito delle pagine web di interesse culturale, con sanzione amministrativa (i "soliti" 1.500 euro) a chi lo viola.
Si tratta della legge 106 del 2004, pubblicata il 27 aprile sulla Gazzetta Ufficiale, che dovrebbe entrare in vigore fra 6 mesi: stabilisce l'obbligo per chi gestisce siti web, con informazioni a disposizione del pubblico, di inviarne copia presso le due biblioteche nazionali di Firenze e Roma. Non è ancora chiaro se il provvedimento riguardi anche i gestori di newsletter e mailing list.
Non entro nel merito di questo provvedimento perché troppe, e troppo discordanti tra loro, sono le interpretazioni che circolano in Rete: manca una circolare (e non si sa se, quando e come verrà) che dia un'interpretazione ufficiale di cosa si debba intendere per pagine di interesse informativo, del modo in cui dovrebbe avvenire il deposito, dei controlli e di chi li dovrebbe effettuare, eccetera.
Sembra di avere invece di fronte un funzionario della polizia borbonica, profondamente ignorante dei meccanismi che presiedono alla Rete, alle sue dinamiche tecnologiche, sociali e culturali, ma ugualmente presuntuoso di intervenire con decreti d'urgenza, senza mai sentire preventivamente utenti e operatori della Rete, in un delirio di persecuzione repressiva.
Sono sempre decreti punitivi, si parla sempre di carcere, di multe ipocritamente definite simboliche ma pesanti, in un Paese che anche le più recenti indagini vedono arretrare nella produzione e nel consumo dell'informatica, nella stessa percentuale di navigatori che crescono - ma sono solo il 28%, contro il 60% della Germania, e concentrati soprattutto al Nord.
La preoccupazione di diffondere e promuovere la cultura, anche atttraverso il web, sembra essere stata sostituita da una libido di controllo, repressione, punizione, che è estranea perfino al ministro Pisanu dell'Interno.
Sembra che il capo dell'Ufficio Legislativo del ministro Urbani sia un certo consigliere Mario Torsello. Gentile Torsello, la prego: non riesce a bloccare il ministro Urbani?
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