Secondo Acer, Surface non avrà successo: Microsoft dovrebbe continuare a sviluppare software anziché perdere tempo con l'hardware.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-06-2012]
A essere onesti, non si poteva pensare che non sarebbe successo: l'ingresso di Microsoft nel mondo dei tablet con Surface ha infastidito, e non poco, i produttori di hardware tradizionalmente partner dell'azienda di Redmond, e qualcuno ha iniziato a lamentarsi.
Questo qualcuno è Acer che, per bocca del proprio vicepresidente senior Oliver Ahrens, ha espresso giudizi pesanti circa la strategia intrapresa da Microsoft, giudizi da cui però sembra trasparire in realtà la paura che il colosso, iniziando a produrre i propri tablet, releghi all'angolo gli altri produttori di dispositivi.
Per Ahrens, Surface sarà un fiasco: «Non credo che avrà successo, perché non si può essere un produttore di hardware con due prodotti» ha dichiarato il vicepresidente, squalificando quindi sin da subito il tentativo.
Ahrens ha poi elaborato ulteriormente, spiegando che se Microsoft ha intenzione di replicare il modello di Apple - la quale è in grado di fare il bello e il cattivo tempo per quanto riguarda l'iPad, dato che controlla l'intera filiera - ha proprio sbagliato i conti: «Microsoft sta lavorando con due dozzine di venditori di PC in tutto il mondo, mentre Apple è sola, e può fare più o meno quello che vuole».
Sembrerebbe quasi una minaccia; velata, ma nemmeno troppo nascosta. Come dire: se con Surface hai intenzione di dimenticarti di chi ti ha reso ciò che sei (creando l'hardware su cui far girare i tuoi software), saremo pronti a dare battaglia; in che modo, non si sa.
Tale impressione è rafforzata dalla frase successiva: «Microsoft è un componente del sistema PC. Un componente molto importante, ma pur sempre un componente» sostiene Ahrens, il quale alla fine ha esplicitato chiaramente la preoccupazione di Acer.
«Anziché migliorare l'esperienza utente di Windows 8 hanno aperto un nuoco campo di battaglia. Mi preoccupa il fatto che ciò possa portare Microsoft a perdere la concentrazione interna, e quelli che soffriranno per questo saremo noi, perché lavoriamo con i loro prodotti».
Per Oliver Ahrens, Microsoft avrebbe dovuto continuare a limitarsi a sviluppare software e lasciare l'hardware a chi se ne è sempre occupato: dopotutto, è proprio grazie a questa sinergia Microsoft è diventata il gigante che conosciamo e che i produttori di PC hanno prosperato.
Se dal punto di vista di Acer questo suggerimento è comprensibile (un nuovo produttore hardware col peso di Microsoft può essere terrorizzante), dal punto di vista dell'azienda di Redmond il passaggio era quasi obbligato.
Appena sei mesi fa gli analisti e i dirigenti stessi di Microsoft sembravano volere la testa di Steve Ballmer perché il CEO pareva «bloccato nel passato» e fossilizzato su un modello - quello appunto legato allo sviluppo del software - che fino a oggi ha funzionato bene, come i risultati delle vendite di Windows e Office dimostrano, ma che con l'avanzata dei dispositivi mobili rischia di iniziare a mostrare la corda.
Cogliere al volo l'opportunità di giocare un ruolo alternativo ai due grandi colossi - Apple e Google - nel mercato dei tablet, in quest'ottica diventa una mossa obbligata per Microsoft, nonostante le perplessità e i timori di Acer e soci.
D'altra parte, Surface ha seriamente possibilità di successo. Nel settore dei tablet, infatti, l'iPad è ancora molto più forte delle alternative Android, che non hanno avuto finora il successo sperato e per raggiungere il quale Google, di recente, ha deciso di puntare su una soluzione a basso costo.
E anche se con l'iPad - come sostengono gli spot - si può fare tutto ciò che si può fare con un PC, le differenze per chi si è formato con un'esperienza desktop ed è abituato alle applicazioni Windows non sono propriamente secondarie.
Surface - soprattutto nella versione x86, ma se Microsoft giocherà bene le proprie carte anche nella versione ARM - grazie a Windows 8 e idee forse banali ma pratiche come la tastiera in dotazione può invece essere in grado di rappresentare davvero la nuova incarnazione dei PC, offrendo un sistema operativo che offre esattamente le stesse, familiari funzioni finora viste su desktop e notebook e contemporaneamente le modalità d'interazione (come lo schermo touch) portate al successo di recente da Apple prima e Google poi.
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