La creazione di Massimo Marchiori si svela: la ricerca nel web diventa sociale.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-02-2012]
Volunia, il motore di ricerca nato dalla mente di Massimo Marchiori, si è finalmente svelato al pubblico.
Il debutto non è stato dei migliori: scandagliando la Rete si trovano apprezzamenti per l'idea (per esempio su Twitter) ma anche una valanga di critiche (sempre Twitter ne è un archivio perfetto) per i più diversi aspetti, dalla grafica datata all'interfaccia confusionaria, dai timori per l'invasività delle funzioni social sino alla piattezza della presentazione.
In definitiva, che cos'è Volunia? È un motore di ricerca che, al cuore, non aggiunge nulla di nuovo ai sistemi che stanno alla base di Google e colleghi: l'idea di catalogare i siti in base a una classifica di popolarità (il PageRank, ideato non a caso proprio da Marchiori) rimane ben salda a fondamento di tutto.
Gli elementi innovativi che Volunia propone sono catalogabili in due categorie: il sistema di fruizione dei risultati e le interazioni "sociali" tra gli utenti.
Per quanto riguarda il primo aspetto, balza all'occhio come Volunia, in luogo del solito elenco di risultati, proponga invece per ogni sito indicizzato una mappa gerarchica dei contenuti, mostrata come la planimetria di una città che ricorda molto da vicino i primi capitoli di SimCity (di qui, le critiche alla grafica).
Il motore di Marchiori permette anche l'accesso diretto a determinati tipi di contenuti ospitati dai siti, come quelli multimediali, tramite le affollate barre di ricerca.
Il secondo aspetto è quello più "sociale", caratteristica più volte sottolineata, anche prima del debutto, dall'inventore: con Volunia debutta infatti un box sociale che permette di vedere quante persone stanno consultando lo stesso sito in quel momento.
In pratica, Volunia permette di accedere ai siti inglobandoli in un frame, e intorno vi costruisce le funzioni di interazione tra gli utenti, che possono anche chattare in tempo reale; coloro ai quali è venuto in mente il defunto progetto Sidewiki di Google non sono andati poi tanto lontano.
Nel corso della presentazione, Marchiori ha spiegato da dove venga il nome Volunia: nasce dall'unione delle parole volo e Luna, per indicare il salto di qualità che il motore di ricerca promette agli utenti.
«Allo stato attuale, siamo chiusi dentro delle gabbie» ha spiegato Marchiori parlando di come avviene oggi la ricerca nel web: «i motori di ricerca ci fanno fare un piccolo volo sul web e poi ci ributtano giù».
Volunia punta a liberare dalle gabbie (la metafora dei polli in gabbia da liberare, forse non proprio felicissima, è stata usata da Marchiori stesso), non limitandosi a portare a destinazione gli utenti ma accompagnandoli in tutta la navigazione, un comportamento che qualcuno ha già assimilato a quella di una gabbia soltanto un po' più grossa.
Al di là delle capacità di ricerca, infatti, sono le funzioni social che caratterizzano davvero Volunia e ne decreteranno l'eventuale successo: in realtà Volunia stesso, più che un motore di ricerca, può forse essere meglio catalogato proprio sotto la voce social network.
Al momento, Volunia non è ancora accessibile al pubblico ma, come già annunciato, soltanto ai Power User; la fase pubblica inizierà entro poche settimane, e sarà allora che la bontà del progetto potrà essere giudicata per davvero.
In ogni caso, al motore serve ancora tempo per crescere: Marchiori stesso ha confessato che Volunia non è ancora in grado di competere, per profondità della ricerca, con i colossi del web. «Non aspettatevi la Luna: siamo appena nati, e questo deve essere innanzitutto un fortissimo stimolo allo sviluppo in Italia» ha dichiarato il creatore.
Sarà comunque l'apprezzamento da parte degli utenti a decidere se questo nuovo tentativo italiano meriterà di crescere o se dovrà cadere nell'oblio, come i detrattori che già ora - ancora prima del lancio pubblico - possiede augurano.
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