I social network si riempiono di messaggi che invitano alla fuga. I criminali informatici approfittano della paura e della generosità della gente.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-03-2011]
I danni subiti dai reattori nucleari giapponesi - e il rischio di una fusione del nocciolo, non ancora scongiurata, con le conseguenze immaginabili - hanno scatenato il panico in Rete.
L'aumento dei livelli radioattivi e la possibilità che la radioattività raggiunga Tokio hanno peggiorato ancora, se possibile, la situazione: così forum, mailing list e, soprattutto, social network si sono riempiti di messaggi dettati per lo più dalla paura.
Si va da chi su Twitter invita a "radunare la famiglia, i documenti importanti, i ricordi di famiglia e andarsene" a chi suggerisce spostarsi verso sud, "a Taiwan o, se potete, in Australia".
Diversi negozi di Tokio hanno esaurito le scorte di materiale che potrebbe risultare utile - torce, radio, candele, sacchi a pelo - e qualcuno spiega online di essere in possesso di "tre taniche d'acqua e una di benzina. Ho riempito la vasca da bagno nel caso in cui l'acqua venga tagliata".
Molti segnalano su Facebook la propria partenza verso le zone più meridionali del Giappone, mentre la notizia secondo la quale TEPCO, gestore degli impianti, ha allontanato centinaia di dipendenti ha contribuito ad aumentare la paura: "Gli specialisti di impianti nucleari stanno diventando sempre meno: chi resterà a lavorare? Lasciate Tokio e andate a sud".
Non mancano poi le critiche al governo, accusato di diffondere troppo poche informazioni o falsi dati: "Non credere alle rassicurazioni del governo, secondo le quali il livello di radiazioni sarebbe sicuro: abbandonate il Giappone adesso" scrive un utente di Twitter.
C'è infine chi evoca l'Apocalisse, sostenendo che "il 2012 è arrivato in anticipo, e l'umanità l'ha attirato su di sé" e chi vorrebbe andarsene ma, come uno studente di Fukushima, spiega di non avere benzina e per questo "devo soltanto accettarlo".
Fin qui i messaggi pubblicati dagli utenti spaventati. C'è poi chi si diverte a diffondere il panico, come gli autori di un SMS che sta girando nelle Filippine.
Spacciandosi per una notizia ufficiale, sostiene che il governo giapponese ha confermato una fuga radioattiva dalla centrale di Fukushima e che la nube starebbe raggiungendo l'arcipelago. Per questo consiglia a tutti di restare in casa e di spalmare del Betadine sul collo, vicino alla tiroide.
Il messaggio è un falso ma molti vi hanno creduto; alcune scuole e aziende hanno mandato a casa studenti e dipendenti, credendo che l'allarme fosse veritiero.
Il Ministero della Scienza e della Tecnologia ha dovuto smentire il tutto, compreso il consiglio di indossare impermeabili qualora ci si debba avventurare fuori casa.
Mentre Internet, che ancora sembra reggere, si riempie di informazioni contrastanti e spesso dettate dal panico, Sophos fa sapere che stanno apparendo le prime truffe che sfruttano il disastro giapponese: si contano alcuni siti che fingono di raccogliere donazioni per le vittime del terremoto e dello tsunami, così come le campagne di spam realizzate ad hoc.
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