Luci e ombre sulla liberalizzazione del Wi-Fi

Alle promesse di Maroni dovranno seguire i fatti: non prorogare il decreto Pisanu non basterà a liberare la Rete.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-11-2010]

Wi-Fi Maroni Pisanu liberalizzazione

La promessa di liberalizzazione del Wi-Fi fatta dal ministro Maroni è una di quelle questioni apparentemente semplici ma che, in realtà, possono nascondere serie complicazioni: la verità è che mancano ancora alcuni dettagli importanti e certe affermazioni sono poco chiare.

Già parlare di "abolizione del decreto Pisanu" richiede qualche precisazione. Secondo le parole esatte di Maroni, il ministro è convinto che "si possa procedere all'abolizione, diciamo, delle restrizioni del decreto Pisanu" e, a questo scopo, occorre procedere in due modi.

Il primo è semplicemente evitando di rinnovare il comma 1 dell'articolo 7, quello che prevede l'obbligo della richiesta di una licenza in Questura per chi voglia offrire accesso wireless: dato che tale comma è "a scadenza" (ossia richiede il rinnovo annuale per continuare a essere valido) è sufficiente aspettare il primo gennaio 2011 perché lo si possa ignorare.

Il resto del decreto, però, non prevede una data di scadenza: per abolire le altre norme contenute occorre presentare un decreto abrogativo. Perché sia vero - come ha promesso Maroni - che non servirà più la carta d'identità per l'identificazione, occorre preparare un documento apposito.

È a questo punto che entra in gioco la seconda parte delle affermazioni del ministro, quella in cui si precisa che nei prossimi due mesi una sorta di "tavolo tecnico" deciderà quali siano le misure più adatte per mantenere "gli adeguati standard di sicurezza".

Possiamo quindi aspettarci un decreto che introduce l'identificazione vi SMS, ma difficilmente una vera "liberalizzazione" del Wi-Fi, se con questo termine intendiamo la possibilità di connettersi a qualsiasi rete pubblica e aperta senza dover effettuare alcuna operazione preventiva: le reti pubbliche, infatti, saranno verosimilmente sempre accessibili solo dopo aver ottenuto una password.

Lo stesso discorso si applica alla conservazione dei dati di navigazione: non è chiaro quali saranno in questo senso gli obblighi dei fornitori di accesso.

Se poi l'eventuale abolizione delle altre norme non sarà - come sembra - nel decreto, ma nel disegno di legge, occorrerà aspettare i tempi lunghi dell'iter parlamentare perché qualcosa cambi davvero.

Al momento, insomma, l'unica certezza è che non bisogna pensare che con gennaio cambi proprio tutto: occorrerà invece controllare che alle parole seguano i fatti, e verificare a quali conseguenze poi i fatti conducano.

D'altra parte già si stanno levando voci che protestano contro la riduzione dei controlli, evocando lo spettro di terroristi, pedofili e criminali in genere che avrebbero mano libera - come per esempio sostiene il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso - in uno scenario in cui gli utenti del Wi-Fi non si identificano esplicitamente come accade ora.

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Commenti all'articolo (5)

No perchè è irrilevante dal punto di vista tecnico se ti connetti in "anonimo" o dopo aver mostrato un documento. Il rischio è possibile cmq se si naviga in reti senza protezione (dove ti connetti senza aver bisogno di password) con più utenti, allora il traffico potrebbe se non protetto da cifratura essere intercettato da un... Leggi tutto
9-11-2010 21:45

Ah, OK, allora se dobbiamo aspettare i fatti stiamo freschi... questi a chiacchiere non li batte nessuno, per tutto il resto c'è Mastercard... :cry:
9-11-2010 15:25

{Marco}
WIFI senza password Leggi tutto
9-11-2010 13:59

è una storia infinita questo decreto :roll: hai ragione Ercole aggiungo solo che mi immagino uno scenario con identificazione via sms.. uno scenario in cui chi dovesse accedere alla rete per faccende illegali rubera' il cellulare ad un ignara vittima che prima di accorgersene e poter bloccare la scheda avra' dato tempo al malvivente... Leggi tutto
8-11-2010 20:49

Questo la dice lunga su cosa capiscono di nuove tecnologie (ma anche di vecchie se è per questo). Se uno deve progettare un attentato lo fa via connessioni wi-fi pubbliche, non gli basta andare in un qualsiasi internet cafè o comprarsi una chiavetta internet ricaricabile con documenti falsi? Oltretutto se non si vuole essere scoperti... Leggi tutto
8-11-2010 15:23

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