Ray Ozzie: "Google è un avversario formidabile, ma il software a sorgente aperto è il vero nemico".
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-06-2008]
Il mondo dell'informatica sta cambiando, il modo in cui viene inteso oggi il computer è diverso da quello di qualche anno fa, gli utenti sono diversi: Microsoft deve dunque cambiare ed evolversi ancora.
La storia di Microsoft è stata costellata di cambiamenti, dice Ray Ozzie, Chief Software Architect dell'azienda di Redmond, ossia il successore di Bill Gates per quanto riguarda il software. Lotus, Ibm, Google: tre grandi nomi che hanno costretto Microsoft ad affrontare sfide e a mutare il proprio modello di business per poter acquisire e mantenere la posizione dominante.
Se Google, l'ultimo avversario in ordine di tempo, è "un concorrente spaventosamente forte", il nemico più pericoloso è un altro: "l'open source è potenzialmente molto più distruttivo" per gli affari.
D'altra parte, i punti di forza del software a sorgente aperto, secondo Ray Ozzie, sono due: non dover rendere conto agli azionisti e l'essere presente in forze nel settore enterprise.
Gli azionisti possono infatti rappresentare una sorta di zavorra quando si tratta di innovare, spiega Ozzie: l'open source non ha questo tipo di "freno a mano". Questa visione, pur contenendo della verità, è però un po' semplicistica: se è vero che buona parte del software open source non deve far riferimento a un gruppo di azionisti, esistono compagnie come MySql o Red Hat o Novell che non sono certo esenti da queste questioni.
La presenza nel settore enterprise, invece, è un problema più serio: le aziende che hanno adottato software open source e lo continuano a usare sono probabilmente soddisfatte dei prodotti che impiegano e non possono essere spaventate come gli utenti abituati a Windows e che vorrebbero cambiare ma non trovano il coraggio - anche a causa di campagne che diffondono paura, incertezza e dubbio ("fear, uncertainty and doubt", ossia Fud, come si usa dire).
Qui l'unica arma è rappresentata dai brevetti; oppure dalla scrittura di software migliore, realmente concorrenziale e nel complesso più conveniente. Proprio questo settore è dunque quello realmente più distruttivo per il business di Microsoft, quello dove la battaglia si fa più dura.
I guai per Microsoft non derivano tanto dagli utenti comuni, usi a Windows e lanciati verso una piattaforma online che sempre più sembra poter fare a meno del sistema operativo tradizionalmente inteso (ed è qui che trova la propria nicchia il progetto Live Mesh), quanto dalle aziende che già si affidano al concorrente più pericoloso e da quelle che potrebbero imitarle.
Per difendersi e contrattaccare, la nuova strategia comprenderà il software e i servizi in soluzioni integrate: in quest'ottica va vista la vicenda di Yahoo, che non rappresenta "una strategia in sé", ma è soltanto "un acceleratore" per la piattaforma di advertising che Microsoft realizzerà comunque, con o senza la collaborazione di altri.
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