Dopo il sì della commissione tecnica dell'ISO, altri Paesi ricorrono contro la decisione, accusando il gigante americano di manovre poco chiare per fare approvare il proprio formato.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-05-2008]
Facendo seguito alle scelte di Cina, India, Brasile e Nuova Zelanda, anche il Sud Africa ricorre avverso la decisione del Comitato Tecnico dell'International Organisation for Standardization (ISO) che nel marzo scorso, seguendo un'analoga presa di posizione dell'International Electrotechnical Commission (IEC) ha deciso di ammettere alla normalizzazione il formato OOXML di Microsoft.
Poiché col 29 maggio è scaduto il termine per la presentazione di ulteriori ricorsi, è da ritenere che ormai i giochi siano pressoché conclusi, con l'approvazione da parte di USA e Germania e l'ambigua posizione della Francia che, espresso parere favorevole in seno del Comitato ISO, si è poi vista bocciare il sì dall'Afnor (Association Francaise de Normalisation) che è l'ente giuridicamente preposto a rappresentare quella nazione presso l'ISO.
La storia è abbastanza nota, ma giova ripeterla per fare il punto su una situazione assai confusa, in cui da Redmond si ammette di essere intervenuti per forzare la situazione ed ottenere il riconoscimento in tempi brevi (ma anche IBM si è data da fare per difendere i propri interessi lobbystici, ribattono i top manager dell'editore americano); intanto la Commissione Europea è entrata in febbraio a rimescolare le carte, iniziando un'indagine sulle possibile "interferenze" verificatesi in Norvegia per ottenerne l'assenso.
In verità, pare che all'ISO non sappiano più quale pesci prendere, forse dopo essersi in qualche modo compromessi con Redmond, e cerchino di lavarsene le mani ipotizzando una soluzione convergente tra i due formati all'insegna del "vedetevela un po' tra voi".
Nel frattempo Tom Robertson, a capo del team si sviluppo di OOXML, pare sia già stato sentito nell'ambito dell'inchiesta comunitaria e abbia assicurato la piena collaborazione di Microsoft; proprio in tale occasione avrebbe fatto osservazioni in ordine alle pressioni messe in atto "da IBM e da altre aziende che si oppongono alla normalizzazione" del nuovo standard, posizione per altro conìdivisa in seno alla delegazione francese che pare oltremodo ansiosa di farsi perdonare dal gigante americano.
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guardianodelfaro