I processori prodotti a Sunnyvale avranno sei o dodici unità di esecuzione, mentre quelli a otto core sono stati cancellati.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-05-2008]
Amd ha rivisto la roadmap che seguirà fino al 2010 per la realizzazione delle proprie Cpu, dando il via a una strategia aggressiva che dovrebbe mettere a tacere tutte quelle voci che volevano l'azienda ormai spacciata.
I piani originali sono dunque cambiati: non ci sarà più alcun processore a otto core per i server, fratello maggiore dei quad-core Barcelona attuali, come invece era stato preventivato. Avrebbe dovuto apparire nel 2009, ma motivazione tecniche hanno spinto la società a saltare questa tappa e procedere oltre.
Il 2009 sarà invece l'anno del succesore degli Opteron attuali, processori dedicati ai server che hanno ottenuto davvero un buon successo, dal nome in codice di Shanghai: prodotto a 45 nanometri, quad-core, con 6 Mbyte di cache di terzo livello e supporto alle memorie Rddr-2. Più avanti, sempre nello stesso anno, arriverà anche Istanbul, che rispetto a Shanghai avrà sei unità di esecuzione.
Secondo Randy Allen, vicepresidente di Amd, i chip a 12 core sopporteranno carichi di lavoro maggiori rispetto a quelli a 8 core ormai destinati all'oblio, e saranno più facili da realizzare.
In realtà, dicono gli analisti, è estremamente probabile che le dodici unità di esecuzione di Magny-Cours deriveranno da due processori a 6 core integrati in un unico package; realizzare una vera Cpu a 12 core, infatti, sarebbe troppo costoso.
La piattaforma che supporterà i processori del 2010 si chiamerà, per restare in tema automobilistico, Maranello, mentre per Shanghai e Instanbul si potranno usare gli attuali Socket 1207: "Si tratta esattamente dello stesso modello che abbiamo usato per prendere Barcelona e inserirlo nelle piattaforme esistenti. Faremo lo stesso per Shanghai" ha spiegato ancora Allen.
Questo proliferare delle unità di esecuzione dovrebbe permettere ad Amd di guadagnare terreno a discapito di Intel nel settore server: il chipmaker di Santa Clara, infatti, rilascerà il proprio Xeon a 6 core (Dunnington) nella prossima metà dell'anno, dopodiché ha intenzione di passare a chip con 8 core (i Nehalem). Le mosse annunciate ora dal concorrente potrebbero però costringerla a rivedere i propri piani.
Per il futuro sarà inoltre importante che il software sia in grado di sfruttare i molteplici core che le Cpu offriranno. Randy Allen lo sa bene, e infatti spiega: "Se si vogliono aggiungere dei core addizionali, si deve anche essere convinti che la maggioranza delle applicazioni che verranno eseguite siano in grado di trarne vantaggio".
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