L'incursione è servita a raccogliere prove per sostenere o far cadere l'accusa mossa a Intel per abuso di posizione dominante ai danni del principale concorrente Amd.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-02-2008]
"La Commissione ha ragione di credere che le compagnie coinvolte possano aver violato le regole sull'abuso di posizione dominante del mercato". Questa è la motivazione che ha spinto la Commissione Europea a fare un'incursione non annunciata nella sede tedesca di Intel, a Monaco e negli uffici dei suoi partner industriali.
Le accuse per le quali l'ispezione è stata decisa sono molteplici ma tutte si possono ricondurre alla voce più generale di "concorrenza sleale": a essere danneggiato sarebbe, come si può ovviamente pensare, il concorrente Amd, che infatti aveva presentato un reclamo presso la Commissione già otto anni fa.
Intel è accusata di aver pagato gli Oem (ossia i costruttori di computer) per ritardare o cancellare il lancio di linee di prodotti dotate di processori Amd e, ancora, di aver abbassato i prezzi per coloro i quali avessero deciso di privilegiare i suoi chip a scapito di quelli della concorrenza, che poi è sempre Advanced Micro Devices.
L'azienda di Santa Clara ha negato tutte le accuse, che d'altra parte ancora devono essere provate: le indagini, nonostante abbiano mosso i primi passi nel 2000 dopo le lamentele di Amd, sono tutt'altro che concluse. Qualora venisse riconosciuta colpevole, Intel potrebbe dover pagare una multa pari anche al 10% del fatturato annuo.
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