Il Governo ha accettato il commissariamento di Elitel. Adesso si chiede a Telecom il congelamento del debito e si cerca di salvare i posti di lavoro.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-07-2007]
Ormai è ufficiale: Elitel ha chiesto il commissariamento dell'azienda e il governo Prodi ha accettato. E' il tentativo normale, previsto dalla legislazione, di salvare un'azienda che rischia di essee travolta da una situazione finanziaria precaria e malata, riconoscendo che però dal punto di vista industriale e di mercato l'azienda è sana e ci sono le premesse per una continuità e ripresa dell'attività.
Questo è il primo caso in cui il commissariamento non si applica a un'industria manifatturiera, tipo Parmalat per intenderci, ma a un'azienda commerciale di grandi dimensioni, perché tale era Elitel, cioè un grande reseller di traffico e Adsl (forniti da Telecom Italia, non disponendo Elitel di una rete propria).
All'origine del blackout che ha colpito circa quattrocentomila clienti Elitel c'è la decisione di Telecom di non transigere più sull'ingente stock di debiti accumulati da Elitel: più di un centinaio di milioni di euro.
Il governo dovrebbe, invece, chiedere ufficialmente a Telecom di rilevare Elitel, incorporandola e rilevando clienti ma, soprattutto, i suoi 150 dipendenti che rischiano il posto di lavoro.
Una scelta del genere non dovrebbe trovare ostacoli nell'Antitrust perché non sarà una quota così marginale, rispetto ai volumi di traffico già attualmente gestiti da Telecom; potrebbe portare a Telecom nuove risorse umane, qualificate professionalmente e giovani e, in questo momento, la rete di assistenza tecnica di Telecom per l'Adsl è troppo sottodimensionata rispetto alle esigenze della clientela, per cui ritardi e disserivizi sono all'ordine del giorno.
Gli utenti Elitel si vedrebbero garantito il servizio e potrebbero successivamente scegliersi (qualora lo desiderassero) un altro gestore, diverso da Telecom, come consente loro di fare senza problemi il decreto Bersani.
Già in passato Telecom ha rilevato società telefoniche sull'orlo del fallimento: per esempio la Video On Line di Grauso in Sardegna, il primo Internet provider italiano, che aveva accumulato nei primi anni '90 venti miliardi di vecchie lire di debito con Telecom e non li poteva pagare; oppure ricordiamo il caso del gestore telefonico mobile Blu che, invece di fallire, cedette gran parte dei suoi call center e dei suoi dipendenti a Tim, mentre i clienti vennero rilevati da Wind.
Al momento sembra questa l'unica, naturale soluzione finale della vicenda Elitel, in cui il governo Prodi dovrebbe mettere Telecom di fronte alle proprie responsabilità di operatore per ora dominante e, spesso, arrogante.
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