Col suo pesante fardello ambientale, con metà delle innovazioni perse per strada, arriva sui PC di tutto il mondo la mancata rivoluzione Microsoft. Ma l'attesa, complice una robusta iniezione di denaro sui media, è tanta.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-01-2007]
Immaginiamo un mondo costretto ad alimentarsi di un solo cibo, per esempio una variante transgenica del riso, chiamata Finestre. Immaginiamo che, a prescindere dalle qualità nutritive di questo riso, invero piuttosto basse, la mancanza di un'alimentazione variata provochi nelle persone malattie come la lebbra, la scabbia, i foruncoli, i porri, la gotta.
Sono nate così, e prosperano, alcune aziende, che vendono integratori alimentari chiamati antivirus, inutili per chi ha un'alimentazione sana, ma dannatamente necessari a chi si nutre di Finestre.
Ora supponiamo che l'azienda che produce Finestre abbia deciso di far uscire una nuova versione del suo riso OGM, una versione che richiede tempi e temperature di cottura tali che non potremo usare più le nostre vecchie cucine e pentole per utilizzarlo. Dovremo buttare via tutto quello che, fino a due mesi fa, ci è stato venduto come l'ultimo ritrovato della tecnologia.
È una situazione drammatica, ai limiti della verosimiglianza, ma sappiamo che, nel settore dell'IT, è esattamente quello che succede da almeno una decina di anni. Il 30 gennaio è il giorno di Vista, il giorno in cui la Microsoft sferra la sua zampata nel settore in cui, nonostante le diversificazioni, produce il 60% del fatturato e l'80% degli utili.
Con un investimento di sei miliardi di dollari, grazie al lavoro di ottomila persone, anche un gigante come quello di Redmond si mette in gioco: troppo terreno aveva perso, rispetto alla temibile Apple e agli ancora più temibili pasdaran del software libero.
Grande è stato e sarà l'investimento per blindare i PC del futuro. Vista permetterà di far girare contenuti digitali sicuri, ad alta definizione, ma soprattutto legali. Così Peter Guttman, nella sua ormai famosa Cost Analysis, ammonisce sull'impoverimento della qualità delle riproduzioni audio e video di file non riconosciuti come autentici.
Riprodurre da schifo musica e video regolarmente pagati è già un danno, ma che sa di DRM, TCG e Palladium, sa che questo è solo l'inizio.
Ma zio Bill deve anche rispettare i patti con i produttori hardware, quindi niente Vista sulle macchine attuali, a meno che non siate stati un po' larghi con l'ultimo acquisto: 1 GB di ram (meglio due), processore di grido, hard disk ciccioso e una scheda video di ultima generazione, questi sono i parametri principali per permettersi di poter installare il nuovo "gioiello" Microsoft.
È un limite, certo, per molti addirittura una fregatura. Ma zio Bill lo ha trasformato in un vantaggio politico, una fonte di sviluppo economico. Microsoft spera di installare Vista su almeno 200 milioni di computer entro la fine di 2008.
Se l'università dell'ONU non dice il falso, questo significa 40 milioni di tonnellate di combustibile, 4 milioni e quattrocento mila tonnellate di sostanze chimiche pericolose impiegate e trecento milioni di metri cubi di acqua potabile sprecati, senza vantaggi per l'utente.
Così, come qualche anno fa il consiglio dei ministri ci costringeva a ringraziare quelli che andavano a fare la spesa, ora dovremmo ringraziare Microsoft, che ci farà tirar fuori un sacco di quattrini, a favore di uno sviluppo economico non sostenibile.
Per contro, Linux va ottimamente su computer vecchi di sei anni, e le sue interfacce 3D, Beryl e Compiz (più avanzate di Aero, quella di Vista) vanno facilmente su macchine di tre anni di età. Lo stesso vale per MacOS X, che riesce a far girare il suo Aqua su macchine del 2001.
Una delle migliorie più sbandierate, WinFS, un sistema di immagazzinamento dati, è stato sepolto tempo fa. Mentre la concorrenza gira su file system evoluti da un numero enorme di anni.
Tutto questo ci fa presumere che quella di Vista non sarà affatto una rivoluzione. Ma bisogna urlarlo per farsi sentire: il rumore della fanfara mediatica è assordante.
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alessandro.polo