Perché un ristretto numero di esperti grida alla catastrofe nell'indifferenza generale? Cerchiamo di chiarirlo con parole semplici (e con un video).
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-01-2006]
Parte prima: la tecnica e la politica
Si è parlato molto, in questi ultimi tempi, dell'introduzione sul mercato dei primi sistemi TC-compliant, vale a dire conformi alle specifiche dettate dal consorzio TCG (Trusted Computing Group), già noto ai più col nome di Palladium.
Chi non ci sta si è già organizzato nell'iperattivo gruppo di no1984.org, ma solo gli organi di informazione specializzati sembrano occuparsi del problema. Anche alcuni lettori di Zeus News, medium tradizionalmente votato al mondo dell'informatica, ci hanno chiesto di chiarire meglio la questione, affrontata finora in modo tecnico, spesso incomprensibile.
Inoltre, la situazione è in continua evoluzione: quello che oggi si chiama Trusted Computing (informatica fidata) ha effettuato, nel corso degli anni, parecchi cambi di nome e di rotta, sulla spinta anche di proteste e petizioni giunte dagli utenti. Non è escluso che il far uscire false indiscrezioni per testare il mercato sia una precisa strategia di marketing.
Quello che sappiamo è che il TCG, un cartello di industrie private rappresentanti la quasi totalità dei produttori mondiali di Information Technology, sta lavorando su una nuova generazione di macchine, un sistema che unisce inscindibilmente software e hardware, attivo a prescindere dal sistema operativo installato.
Il cuore del sistema è un chip, chiamato Trusted Platform Module (TPM), ma noto col nome di Fritz, che equipaggerà non solo i PC, ma tutti gli elettrodomestici e gli apparecchi comandati elettronicamente. Il chip custodisce al proprio interno una chiave crittografica, costituita da una coppia di numeri inaccessibili dall'esterno.
A regime, ogni informazione che circolerà tra i componenti del PC sarà criptata da questa chiave. In questo modo, il simpatico Fritz farà un po' da vigile, controllando tutto il flusso dei dati, e al tempo stesso marcherà in maniera indelebile l'hardware, senza alcuna possibilità di essere alterato.
Lo scopo dichiarato del consorzio è combattere frodi, pirateria e attacchi alla sicurezza nell'Internet. In realtà, sospettiamo che l'obiettivo sia un altro, come spiega Nicola Grossi nel suo articolo "L'affare del secolo", e cioè limitare i diritti degli utenti con una pesante DRM. In questo modo si controllerà il mercato dei contenuti multimediali, in cui i membri stessi del TCG e i loro principali clienti hanno fatto enormi investimenti.
Come si vede, la faccenda è molto meno tecnica di quanto sembri. Pare più che altro una questione di fiducia, come la parola "trusted" sembra suggerire. Una fiducia che le multinazionali dell'informatica mostrano di non avere nei confronti dei propri clienti.
Per questo, siamo noi a non poterci fidare di loro, come sintetizza il filmato di lafkon.net, tradotto e doppiato da no1984.org, scaricabile qui.
Leggi la seconda parte dell'articolo: il lato luminoso e la fregatura
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