Equo compenso esteso dalla musica ad altre forme di rappresentazione pubblica nonostante le perplessità delle categorie coinvolte. Pronta l'autocertificazione.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-04-2005]
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Parte l'equo compenso anche per la "rappresentazione in pubblico di opere figurative dell'ingegno tutelate dal diritto d'autore": in parole povere, chi esibisce in pubblico un disegno o un'altra forma di rappresentazione grafica che ritrae un soggetto tutelato dal copyright dovrà corrispondere una tassa antipirateria e indicarne il pagamento tramite "apposizione di dicitura di legge".
Eclatante una delle conseguenze più immediate e controverse di questa novità, in vigore da oggi, che riguarda i tatuaggi: la loro esibizione coinciderebbe con il concetto di "rappresentazione in pubblico". Molti dei disegni usati nei tatuaggi, infatti, sono tutelati dal copyright, e i titolari dei diritti si sono lamentati del problema. Sintetizzando, si tratterebbe di un "illecito profitto" perché, stando a Pierre Canular, promotore dell'iniziativa a livello europeo, "esibendo i tatuaggi con i nostri segni grafici, le persone sono agevolate nel richiamare attenzione su di sé, e quindi grazie a noi ottengono un beneficio sociale e in ultima analisi economico, che va compensato".
Con l'approssimarsi dell'estate è quindi importante verificare se avete tatuaggi tutelati dal copyright. Se volete continuare a esibirli, preparatevi a versare il tributo e a sottoporvi a una nuova seduta per aggiungervi l'apposita dicitura di legge: un piccolo codice a barre, già tutelato da brevetto, che identifica univocamente il titolare dei diritti e che consentirà la rapida verifica da parte delle autorità mediante un comune scanner palmare simile a quelli usati nei supermercati.
E dalla misura non si salvano, purtroppo, i disegni di dominio pubblico o di autore ignoto: è comunque necessario contrassegnarli e corrispondere l'equo compenso, così come avviene per i CD vergini usati per registrare i backup dei propri dati.
Essendovi tempi ristretti di entrata in vigore e preoccupazioni di dermatologi e tatuatori per la difficoltà di apporre correttamente il codice a barre, specialmente nelle zone intime spesso usate per i tatuaggi, è stata approntata una "autocertificazione sostitutiva transitoria": in pratica, si potrà stampare il codice su un tesserino plastificato, che verrà rilasciato al momento del pagamento dell'equo compenso.
E' un peccato che si parli tanto di equo compenso, ma nessuno si ricordi dell'equo utilizzo o fair use sancito dalla storica sentenza Betamax.
Aggiornamento (2 aprile 2005): Si tratta, naturalmente, di un pesce d'aprile. Gli osservatori attenti avranno notato due indizi rivelatori: le lettere iniziali di ciascun capoverso del testo formano una parola di senso ittico, e Canular in francese significa "burla, bufala". Mi auguro che il legislatore, comunque, non dimostri totale assenza di senso del ridicolo traendo ispirazione dall'articolo.
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