A proposito di biro spaziali

Aggiornamento della storia secondo il quale la NASA, alle prese col problema di scrivere nello spazio in assenza di peso, avrebbe speso milioni di dollari per realizzare una biro col serbatoio d'inchiostro pressurizzato.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-01-2004]

Forse avete sentito un aneddoto che circola da anni, secondo il quale la NASA, alle prese col problema di scrivere nello spazio in assenza di peso, avrebbe speso milioni di dollari per realizzare una biro col serbatoio d'inchiostro pressurizzato. Senza la pressurizzazione e senza la gravità a farlo scendere, infatti, l'inchiostro non scorreva verso la punta e quindi la biro non scriveva.

Secondo l'aneddoto, gli ingegneri sovietici, dovendo risolvere lo stesso problema, usarono la loro proverbiale semplicità: diedero ai cosmonauti una matita.

La storiella è simpatica ma non è autentica: infatti sia gli americani, sia i russi hanno da sempre usato le matite, alternandole talvolta con biro pressurizzate, che però non sono state pagate milioni di dollari dalla NASA ma praticamente donate da un imprenditore americano. L'intera storia è chiarita qui.

La novità è che si è scoperto che non occorre affatto una biro particolare per scrivere nello spazio: basta una normalissima penna a sfera. A fine ottobre 2003, l'astronauta Pedro Duque ha condotto un esperimento informale a bordo di una navicella Soyuz: è riuscito a scrivere i propri appunti, compresa l'annotazione che cito qui sotto, usando una comune biro commerciale.

23 ottobre 2003 - Sto scrivendo questi appunti a bordo della Soyuz usando una penna a sfera da quattro soldi. Perché è importante questa cosa? Si dà il caso che lavoro nei programmi spaziali da diciassette anni, undici dei quali trascorsi come astronauta, e ho sempre creduto, perché così mi hanno sempre detto, che le normali penne a sfera non funzionassero nello spazio.

"L'inchiostro non scende" dicevano. "Prova un attimo a scrivere sottosopra con una penna a sfera e vedrai che ho ragione" dicevano. Durante il mio primo volo, portai con me una di quelle costosissime penne a sfera con serbatoio d'inchiostro pressurizzato, come fanno gli altri astronauti dello Shuttle. Ma l'altro giorno ero con il mio istruttore per la Soyuz, e ho visto che stava preparando i libri per il volo e che stava attaccando una penna a sfera a un pezzo di spago in modo che potessimo scrivere una volta arrivati in orbita. Notando il mio sbigottimento, mi disse che i russi usano da sempre le penne a sfera nello spazio.

Così anch'io ho preso una delle nostre penne a sfera, per gentile concessione dell'Agenzia Spaziale Europea (nella remota ipotesi che le penne russe fossero speciali), ed eccomi qua: non smette affatto di funzionare e non sputacchia né causa altri problemi. A volte essere troppo cauti ti impedisce di fare qualche prova e quindi si costruiscono cose più complicate del necessario.

La cosa probabilmente non riveste alcun interesse pratico per la maggior parte di noi, che non possiamo ancora permetterci i 20 milioni di dollari necessari per un viaggetto privato nello spazio, ma so che fra di voi ci sono appassionati di spazio e tecnologia come me e quindi ho pensato la cosa potesse interessarvi lo stesso, almeno come curiosità.

Oltretutto è consolante sapere che grazie alla scoperta di Duque, non dobbiamo aggiungere alla spesa del biglietto anche l'esborso per la biro pressurizzata: ora sì che i viaggi spaziali sono più abbordabili...

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Paolo Attivissimo

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Commenti all'articolo (3)

La biro con refill presurizzato era in commercio tranquillamente dagli anni '70 si chiamava Space Pen e costava come una comune penna a sfera di qualità, visto che il refill era inserito in una bella penna, stile moderno, tipo refill, se non ricordo male come quello delle Parker.Nihil novi sub sole!P.S.: venivano reclamizzate... Leggi tutto
16-1-2004 19:25

Sean
Concentrarsi sulla soluzione non sul problema Leggi tutto
15-1-2004 15:25

Bruno Stucchi
Penne pressurizzate Leggi tutto
15-1-2004 12:04

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