Un appello che ha iniziato a circolare in Italia intorno a fine novembre 2003 afferma che sarebbero in circolazione degli Autovelox nascosti nei bidoni della spazzatura.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-12-2003]
Alcune versioni dell'appello affermano che gli Autovelox nascosti nei bidoni della spazzatura sono in uso a Torino. L'allarme è accompagnato da alcune foto che mostrano il bidone dello scandalo.
"Dicono che sono sparpagliati nei corsi torinesi... e quello della foto sembra piazzato in c.so Regina", dice una versione dell'appello. Un'altra è più specifica: "Si trovano in Corso Francia...verso Rivoli. Presso il Cimitero di Rivoli. Ma sono collocate in tutta Torino e prime cinture. Sono 11 'bidoni' già funzionanti da circa 1 settimana...". Altri addirittura annunciano l'invasione dei bidoni: "per ora sono attivi sperimentalmente (ma le multe le fanno eccome!) a Torino: sembrano secchi per l'immondizia e invece sono... autovelox! Occhio perché presto li metteranno anche a Roma!".
E' facile sbufalare quest'appello. Le foto che accompagnano il messaggio hanno sempre gli stessi nomi: newradar2.jpg, newradar3.jpg e newradar4.jpg. Notate niente di strano nei nomi delle foto? Esatto: manca una foto di nome "newradar1". C'era, ma è stata tolta per dare maggiore credibilità alla bufala.
Googlando un po', ho scoperto che la stessa serie di foto, con un'immagine supplementare, è disponibile anche qui.
Il sito inglese Vsoc ha pubblicato le foto il 30 agosto 2002, dicendo di averle ricevute da un membro di un'associazione di appassionati di moto, la Northern Pan Riders. Il sito nota che i poliziotti sono armati, e che questo esclude quindi che sia una foto scattata nel Regno Unito, dove la polizia stradale non circola armata. Oltretutto il senso di marcia dei veicoli non coincide con quello britannico.
Esaminando le foto si nota che i bidoni sono di due tipi diversi: nelle due foto datate il bidone è verde, nelle altre è grigio, e la posizione dei fori per la fotocamera è diversa.
Osservando inoltre la foto che mostra l'interno del bidone, sulla sinistra in alto, all'interno della scatola, si nota un oggetto piatto circolare con la scritta (parzialmente coperta) DERKAPSEL. Siccome Kapsel è una parola tedesca, potrebbe trattarsi di un marchio di fabbrica o di una descrizione dell'oggetto. Questo mi fa sospettare che si tratti di una serie di foto riferite a un paese di lingua tedesca.
Inoltre, sul contenitore nero al centro dell'immagine dell'interno del bidone c'è la scritta ROBOT, che guarda caso è il nome di una ditta tedesca che fabbrica apparecchi per la misurazione della velocità del traffico: il suo nome completo è Robot Visual Systems GmbH, e il suo indirizzo è Opladener Strasse 202, D-40789 Monheim am Rhein, Germania.
In particolare, nel catalogo della Robot c'è il modello Multanova che somiglia moltissimo all'apparecchio mostrato nelle foto dell'appello.
Inoltre, il 10 dicembre 2003 la rubrica News 2000 di Libero ha pubblicato la smentita. "Si tratterebbe di una bufala, confermata dai comandi dei vigili urbani delle città di Rivoli e Moncalieri nella prima cintura di Torino", dice l'articolo. "Dal comando dei vigili urbani di Rivoli rispondono di avere già ricevuto più volte l'e-mail incriminata e precisano: «L'apparecchiatura autovelox ha un costo di 10mila euro: lasciarla in un bidone sarebbe quantomeno sconsigliabile. Si utilizzano invece i sistemi del telelaser o dell'autovelox nelle forme canoniche. Alle persone fermate viene quindi contestata l'infrazione se è possibile farlo». Una smentita secca quindi e una precisazione: il Comune di Rivoli ha un solo telelaser e un solo autovelox. Anche il comandante dei vigili urbani di Moncalieri smentisce e dichiara di non essere a conoscenza di iniziative simili in tutta la città di Torino e dintorni."
In parole povere: l'appello è una bufala: non ci sono autovelox camuffati da bidoni a Torino o altrove in Italia. Le foto si riferiscono a una situazione non italiana. Guidate piano lo stesso!
L'indagine completa, le sue immagini e i suoi aggiornamenti sono a vostra disposizione qui.
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